“Con tutti i problemi che abbiamo, primo fra tutti quello dei danni provocati dall’alluvione di dicembre, parlare della “e” tra Massa e Carrara mi sembra una follia”. Esordisce così il Presidente della Provincia di Massa Carrara Osvaldo Angeli, commentando su nostra richiesta l’ennesima tappa dell’intricato caso della denominazione della provincia apuana:  “Non me la sento di entrare nel merito della discussione_ continua Angeli_ non mi sembra che ne valga la pena e al di la’ del nome del nostro territorio credo che la provincia dovrebbe iniziare a ragionare con una visione unica di sé stessa”. “Sono preoccupato_ ha detto invece il sindaco di Massa Roberto Pucci_ perchè cambiare il nome della provincia significa creare confusione istituzionale e costi aggiuntivi per un territorio che non se lo può permettere; faccio appello al PdL di Massa, che fino ad oggi non ha fatto nulla per impedire questo disastro, affinchè riesca ad intercedere per evitare che la camera approvi un documento scellerato; spero siano in grado di evitare altri conflitti”. In barba alle priorità territoriali, dunque,  si torna a discutere del nome della Provincia di Massa Carrara ( trattino o congiunzione?) perché all’interno della Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati è stato dato il via libera al dispositivo che potrebbe trasformare il nome della provincia. Voto decisivo quello dell’on parlamentare del PdL Lucio Barani che ha dichiarato: “Da cittadino ed uomo politico di questa terra sono lusingato per aver dato un fondamentale contributo al progetto”. La discussione adesso passerà alla Camera e poi al Senato: l’iter dunque è ancora lungo; tutto partì dall’iniziativa di Isabella Bertolini parlamentare del PdL e firmataria di un progetto di legge che prevede la modifica dell’articolo 2 del Decreto luogotenenziale 58 del 1 marzo 1945 e la sostituzione del trattino con la congiunzione. Cinquantacinque anni dopo, in pratica, il PdL ha voluto ovviare ad un errore, come spiega lo stesso testo di legge, ripristinando una verità, secondo loro storica. All’inizio di gennaio la guerra della “e” sembrava già persa a vantaggio di Massa, dopo che il decreto era stato salvato dalla legge Calderoli, ma ieri la Commissione ha approvato il progetto del PdL e adesso toccherà alla Camera esprimersi. “La notizia che giunge da Roma è un fatto gravissimo per i cittadini massesi_ commenta il capogruppo dell’Udc in consiglio comunale Andrea Giusti_ ; la vicenda è una forzatura che mostra un’arroganza senza confronti; il fatto è grave anche perché la Bertolini è priva di un appoggio istituzionale poiché il Presidente Angeli, di fronte alla commissione Parlamentare, ha definito la deliberazione del Consiglio Provinciale priva di significato politico, poiché nella votazione non era presente alcun consigliere di Massa.  Per’altro ha già contro una delibera del Consiglio regionale toscano che ha bocciato la proposta di Ferri di pari contenuto”. Sull’argomento interviene anche il Popolo Azzurro: “Riportare la “e” non è il pensiero del PdL, bensì l’opinione di Jacopo Ferri, da qualche tempo imposto come coordinatore provinciale del Pdl e che ora vorrebbe imporre alla provincia il nome che piace a  lui; il fatto che il Presidente e il Consiglio Regionale abbiano già opposto resistenza al cambio di nome della nostra provincia, non sembra turbarlo minimamente. Questo è grave per la democrazia,voler imporre qualcosa che le istituzioni liberamente elette hanno già respinto”.