La sinistra è pronta a scendere in piazza lunedì mattina mentre nella sala del consiglio comunale di Massa si celebrerà il consiglio straordinario congiunto con il comune di Carrara per il Giorno del Ricordo. Nessuna protesta contro la commemorazione in sé istituita fin dal 2004 in memoria delle vittime delle foibe. Le polemiche si sono scatenate per la presenza tra i relatori di Pierluigi Romeo di Colloredo, ritenuto troppo vicino a CasaPound. «Se così è la ritengo una provocazione inutile a cui non mi presterò» ha dichiarato sorpreso il presidente della Provincia di Massa Carrara, Gianni Lorenzetti, anche lui tra gli oratori. E «non è una scelta felice» neppure per il sindaco di Carrara Francesco De Pasquale, secondo cui «era meglio se Massa non ci avesse coinvolto in questa decisione deleteria sia dal punto di vista politico sia da quello culturale». Pronto a fare un passo indietro il presidente del consiglio comunale di Massa Stefano Benedetti anche «eliminando l’intervento dal programma, ma solo se tutto ciò che viene detto troverà conferma dai nostri approfondimenti perché sembra una scusa per disturbare la giornata». Benedetti spiega che il programma di lunedì mattina è stato concordato con i capigruppo consiliari, «per Carrara era presente il presidente del consiglio Michele Palma – ha detto – abbiamo deciso di fare una celebrazione istituzionale e non politica per questo abbiamo invitato due storici». Intanto la deputata del Pd Martina Nardi ha depositato un’interrogazione parlamentare per «un oltraggio alla sala del Consiglio comunale intitolata al 10 aprile, data della liberazione di Massa dal nazifascismo ed è grave invitare un pensatore di destra che non ha mai preso le distanze dal fascismo». Ai sindaci di Massa e di Carrara si appella il capogruppo di Sì Toscana a sinistra in consiglio regionale, Tommaso Fattori, a cui si aggiunge Rifondazione comunista. «Provoca vergogna, ma anche dolore profondo dover assistere ad un simile degrado delle nostre istituzioni – commenta Fattori – ciò che sconcerta non è l’invito ad uno pseudoesperto nostalgico del nazifascismo».