Il procedimento per l’approvazione del nuovo piano regolatore del porto ha subito un ulteriore colpo di scena. L‘Autorità di sistema, che non ha ancora inviato la documentazione al Consiglio superiore dei lavori pubblici per ottenere il permesso.
MASE = Ministero dell‘Ambiente e della Sicurezza Energetica
Il documento del Mase mette in luce le criticità relative al prolungamento della tanto discussa banchina Taliercio, evidenziando i pericoli che questa struttura potrebbe rappresentare per l’ambiente circostante. Le richieste ministeriali includono l’obbligo di proporre un adeguamento tecnico del piano e di verificarne la compatibilità con diversi strumenti di pianificazione territoriale:
- Piano di assetto idrogeologico
- Piano di gestione del rischio alluvioni
- Piano regionale della gestione dei rifiuti
- Piano di risanamento e tutela della qualità dell’aria
Oltre a queste direttive, il Mase esige approfondimenti specifici sull’impatto acustico e sulla luminosità derivanti dall’installazione di nuovi segnalatori sulla banchina che potrebbero avere sull’ambiente
Salute e ambiente
Particolare rilievo assume la richiesta di un rapporto dettagliato sui profili di salute della popolazione comunale interessata dall’opera. Il documento ministeriale impone che il rapporto:
- Analizzi gli esiti di mortalità, i ricoveri e l’incidenza sui tumori
- Utilizzo dati relativi all’ultimo quinquennio
- Applichi la metodologia della standardizzazione indiretta, avendo come riferimento la Regione al fine di verificare i rischi per la salute umana quali quelli dovuti all’inquinamento dell’acqua e dell’atmosfera
In aggiunta, è richiesta una valutazione da parte di un esperto – biologo, naturalista o agronomo – per accertare eventuali impatti sui siti di interesse comunitario, in particolare sulle aree protette che potrebbero subire conseguenze dall’eventuale realizzazione del divieto
Controdeduzioni e tempi stretti
Il provvedimento del Ministero non trascura di considerare le osservazioni avanzate dai comitati ambientalisti, rappresentati da Orietta Colacicco e Carla Ginafranchi. Il Mase richiede, infatti, analoghe controdeduzioni ai pareri dell’Arpat e alle istanze formulate dalla Regione Toscana, concedendo all’Autorità portuale 20 giorni di tempo per fornire tutta la documentazione e le risposte richieste.
Con questi nuovi obblighi e un termine di 20 giorni per la consegna della documentazione a Roma, il futuro del progetto della banchina Taliercio e, di conseguenza, del nuovo piano regolatore del porto, appare sempre più incerto. Le prossime settimane saranno decisive per stabilire se l’iter potrà proseguire senza ulteriori intoppi o se questi nuovi adempimenti porteranno a ritardi significativi, alla realizzazione del’opera
Il caso resta quindi in bilico tra la necessità di tutelare l’ambiente e quella di promuovere lo sviluppo del porto, un equilibrio delicato che ora dovrà essere attentamente monitorato dalle autorità competenti e sostenuto dall’impegno dei cittadini