Ad individuare i responsabili della contaminazione delle aree toscane inquinate, come il Sin/Sir apuano, non sarà più la Regione, ma le singole Province, che avevano già svolto questa funzione fino al 2016, prima che passasse all’amministrazione regionale. Per gestire la fase di passaggio, è stato istituito un ufficio unico fra Regione e Province, che durerà fino al 31 dicembre 2024, in attesa che la Regione aiuti le Province a ricostruire gli uffici specifici, attualmente dismessi.

È questo il primo effetto della legge proposta dall’assessora regionale all’ambiente Monia Monni ed approvata nei giorni scorsi dal consiglio regionale, che disciplina l’esercizio associato delle funzioni in materia di bonifica dei siti inquinati, riassegnandole alle Province, quindi anche a quella apuana presieduta da Gianni Lorenzetti.

La nuova legge, in particolare, fa riferimento ad una sentenza emessa dalla Corte Costituzionale nel 2019, che sanciva l’illegittimità di alcune disposizioni della legge 22 del 2015, che avevano trasferito alla Regione le competenze precedentemente esercitate dalle Province in materia di gestione dei rifiuti. Recentemente il Consiglio di Stato ha richiesto un riassetto delle funzioni ambientali anche per quel che riguarda le bonifiche. A stabilire le modalità con cui l’ufficio comune opererà in nome e per conto delle Provincie e della Città metropolitana di Firenze è lo “Schema di convenzione per l’esercizio associato delle funzioni in materia di bonifica dei siti inquinati – Istituzione dell’Ufficio comune”, allegato alla nuova legge regionale.«La gestione associata mediante la costituzione dell’ufficio comune -si legge nel documento- è volta a conseguire l’efficacia, efficienza ed economicità a favore degli enti aderenti.

In particolare, la gestione associata delle funzioni ha la finalità di sopperire temporaneamente alle carenze organizzative della Città Metropolitana di Firenze e delle Province aderenti».Tra le funzioni attribuite all’ufficio comune, oltre all’individuazione dei responsabili dell’inquinamento delle aree, ci sono il rilascio della certificazione della loro avvenuta bonifica, unitamente al piano di monitoraggio sullo stato di avanzamento delle attività di risanamento ambientale, avvalendosi di Arpat e la possibilità di avviare istruttorie ed esprimere pareri durante le Conferenze dei servizi.«L’ufficio comune -si spiega nella convenzione- è individuato nel Settore Bonifiche e Siti Orfani Pnrr della Direzione Ambiente ed Energia della Regione», il cui dirigente è nominato «Responsabile della gestione associata».La Regione, inoltre, «si impegna a mettere a disposizione il personale, i locali, la dotazione informatica e i supporti necessari al funzionamento dell’Ufficio stesso, quali: arredi, stampanti, apparecchiature informatiche, software, utenze».

Nella nostra provincia l’Ufficio unico dovrà individuare i responsabili della contaminazione del Sin/Sir.Finora, infatti, la Regione ha concluso queste istruttorie solo per l’area Tinelli a Massa e per l’ex Ferroleghe a Carrara, sempre con un nulla di fatto.

Nel primo caso non era stato possibile risalire all’identità degli inquinatori. Nel secondo caso, invece, i colpevoli erano stati trovati, ma essendo oggi le società in questione entrambe fallite, non si è potuto chiamarle a rispondere dei danni ambientali provocati