Scendono in piazza sabato 10 ottobre con una fiaccolata notturna che partirà alle 20,30 da Piazza Garibaldi, a Massa, alla volta del comune: sono i sei comitati civici nati spontaneamente dopo che il Comune di Massa ha adottato il 24 luglio scorso il nuovo regolamento urbanistico.

È stato un crescendo di iniziative. Assemblee nei quartieri, una prima fiaccolata nella zona dei Quercioli, la più devastata dal disegno cementificatorio, da dove è partito il la alla protesta, fino al momento unitario di sabato 10 ottobre.

No al cemento, no alla usurpazione delle terre, no al potere del RU: tre no chiari e distinti alla logica degli ARU, gli ambiti di riorganizzazione urbanistica, che prevedo nuova edificazione, di cui non c’è bisogno a Massa, dove è presente un nutrito patrimonio immobiliare invenduto, nuova viabilità (rotonde e nuove strade) e parcheggi funzionali solo alla nuove unità abitative.

Proprio per questo è stato ritagliato su di loro il nome NO A.R.U.: si muovono non in preda alla sindrome nimby ma per tutelare l’interesse di tutti, in un territorio fragile, teatro recentemente di dissesto idrogeologico e di fenomeni alluvionali che lo hanno portato alla ribalta delle cronache nazionali.

“In questo territorio non si edificherà più neanche un metro quadrato”. Ce le ricordiamo le parole del governatore Rossi quando ha fatto la spola con la nostra zona durante le plurialluvioni degli ultimi anni. Questa è la risposta del Comune di Massa: consumo del suolo, cementificazione, impermeabilizzazione del territorio, sottraendo spazi alla tessitura naturale dei quartieri che si sono organizzati.

Una perla paradigmatica: in centro c’è la casa dove ha abitato Giovanni Pascoli quando è stato docente al locale liceo classico (una lapide lo ricorda). Annesso c’è il giardino noto a tutti a Massa come “il giardino di Pascoli”. Invece di   valorizzarlo in qualche modo, questo regolamento urbanistico ne prevede lo smembramento.