Il giorno dopo la manifestazione della Destra per protestare contro il campo nomadi del parcheggio di Mirteto, si torna sul posto con bandiere, megafoni, inni e striscioni: da una parte Forza Nuova e le sue bandiere nere, la Lega Nord con il megafono a chiedere di parlare e di trattare, e poi il PdL a dare sostegno alle forze di destra, con i suoi consiglieri capaci di capire che la colpa di tutto sta nella mancanza di spazi veri e consoni per questa gente precaria. Avevano intenzione di fare un giro per le roulotte e di dire a quelle persone che la Destra non vuole il loro male, ma solo una loro collocazione più adeguata, che non penalizzi anche i residenti della zona, che ridoni a Massa uno dei suoi pochi parcheggi pubblici. Ma gli esponenti di destra non hanno fatto in tempo a passare, perchè a sbarrargli la strada c’erano i militanti di sinistra, i Carc e la Asp con a capo Maco Lenzoni, il più sanguigno, il più attivo e attaccato alle buone cose della sinistra: “non torcerete un capello a questa gente”dicono “perchè noi li difenderemo”. Abbiamo provato a chiedere ai Rom se avessero mai avuto bisogno di protezione, ma li abbiamo visti catapultati in una due giorni di fama e “mediaticità”, che quasi sembra fargli compagnia. “chiediamo solo una casa, o un campo attrezzato come in tutte le città italiane succede”. È vero. La manifestazione per approvare o meno l’accampamento di roulotte nel parcheggio del cimitero si trasforma in uno scontro ideologico, sociale e politico, dove le forze si toccano sui punti deboli; da una parte i figli di papà benestanti, bene vestiti, che sanno usare i congiuntivi, che chiedono per piacere il permesso di parlare; dall’altra i veri proletari, le gente che lavora, che suda, che deve arrivare a fine mese. Da una parte i programmi politici per cambiare la situazione dall’altra l’eco della Resistenza e dell’antifascismo. Tutto è come un micro cosmo di equilibri, la destra e la sinistra, come ai tempi di Don Camillo e Peppone. Nel mezzo sempre la polizia, i carabinieri, capaci dell’immobilismo cronico, mentre la temperatura si abbassa. Alla fine non ci sono vincitori nè vinti; i giovani di destra e di sinistra tornano a casa. i Rom rimangono al Mirteto
2 pensiero su “IL MICROCOSMO DEI NOMADI DI MIRTETO. L’EDITORIALE DI MANUELA D’ANGELO”
I commenti sono chiusi.
Manuela, ma ti sei venduta la testa ?. Cosa scrivi! Ma chi te l’ha detto che i ragazzi di destra sono “figli di papà”. Mi sento offesa. Mio papà fa l’operaio e guadagna 1.300 euro al mese. Io non sono iscritta ad alcun partito, ne di sinistra ne di destra, però approvo certe idee e certe iniziative dei giovani di an. Cerca di ragionare di più ed essere più obiettiva
Penso che l’editoriale di Manuela sia veramente formidabile! Ben fatto e soprattutto che fa riflettere; tutto ciò che ha detto, a mio parere, è più che corretto.