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Intervento di MASSA PICTA – 26/04/2012
Durante i lavori PIUSS di piazza Mazzini sono stati ritrovati i resti di un’antica fornace di epoca romana. I reperti abbracciano un arco temporale di circa 1400 anni e fanno pensare che la zona fosse frequentata con una certa stabilità fin da epoche remote. E sempre col medesimo intento: produrre anfore, grandi recipienti e forse anche laterizi di terracotta.
L’amministrazione cittadina si sta ponendo il problema se rendere visibile o meno il sito, sebbene le dichiarazioni fatte facciano pensare che sia favorevole alla ricopertura. Mancherebbero i fondi per preservare il sito e renderlo fruibile. Per contro si “ipotizza” la possibilità di creare un museo che esponga i manufatti in Palazzo Bourdillon.
Noi del Gruppo Informale denominato Massa Picta riteniamo che l’esposizione dei reperti svincolandoli dal sito di ritrovamento sia un errore. Guardare una ricostruzione tipo diorami o multimediale non è come vedere in realtà delle vestigia. Già è stato commesso l’errore di ricoprire le vasche di decantazione a servizio della fornace.
Il gruppo ritiene inoltre che debba essere lasciato tempo agli archeologi di compiere i loro studi su quanto stanno ritrovando. La fretta con cui li si spinge ad operare può far tralasciar loro importanti indizi del nostro passato che, a questo punto, si pone come cerniera tra le antiche città di Luni e di Pisa. I bolli trovati sulle anfore meritano una accurata catalogazione per decifrarne il significato e, tramite il confronto con altri musei e reperti, capire la diffusione delle nostre anfore nel bacino del mediterraneo oppure se erano ad esclusivo uso locale.
Tutto ciò non merita un mero museo che trovi il suo fine nell’esporre dei reperti, ma la creazione di un vero centro di ricerca dove, magari, gli studenti universitari delle facoltà di archeologia possano appoggiarsi per compiere le loro indagini, tesi di laurea, dottorati.
Si potrebbero far rientrare a Massa i reperti trovati nel territorio ed attualmente presso altri musei. Nel museo potrebbe avere finalmente collocazione il calco del portale del Biduino che ormai da molti decenni rimane dimenticato chissà dove. Ricordiamo che tale portale, in originale, è al Metropolitan Museum di New York e che ad esso è dedicata una sala. E noi?
Al di la del fatto culturale, il gruppo ritiene che il museo dei reperti e gli scavi della piazza unitamente a quelli eventualmente rinvenuti in Piazza Aranci, possano essere una parte di un sistema museale che racchiuda tutta la città di Massa: il Duomo, gli affreschi rimasti (e da restaurare con somma urgenza) della Massa Picta, Piazza Mazzini e su fino al castello. E c’è molto di più.
Oltre che la vita culturale della città ne beneficerebbe anche l’economia. Il centro storico di Massa avrebbe finalmente un nuovo senso di esistere. Un nuovo sistema di città. Una città ritrovata, vivibile e che sia motivo di lavoro e benessere per la cittadinanza tutta. Si tratta di fare un investimento sul nostro futuro tramite delle scelte, anche coraggiose.
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Intervento dei Verdi – 25/04/12
In relazione ai ritrovamenti di carattere archeologico di Piazza Mercurio, nel Centro Storico di Massa, i VERDI di Massa Carrara comunicano il loro sostegno ad ogni iniziativa che vada nella direzione della salvaguardia, tutela e messa a disposizione del ritrovamento, nel suo complesso, esprimendo ogni contrarietà ad un eventuale reinterramento degli stessi reperti.
Le tecniche, adatte a mettere a disposizione dei visitatori di quella parte della città, per garantire la fruibilità, quale attrazione artistico architettonica, sono abbondantemente note e valide per garantire il massimo risultato scenografico e culturale.
Questo per trasformare tali ritrovamenti non solo in opere osservabili (il cui valore intrinseco è inestimabile) ma anche adatte a reinserire in modo autorevole la Città di Massa in quei circuiti di turismo culturale toscano di cui abbiamo decisamente bisogno.
I VERDI offrono il proprio appoggio attraverso tutte le forme che sapranno attivare.
Le iniziative che sono apparse sulla stampa locale, sia provenienti da ambiti politici moderati così come da altre matrici culturali, sono dai VERDI egualmente apprezzate perché pongono un obiettivo oggettivamente non riconducibile a schieramenti politici; sottolineiamo questo aspetto per diffidare chiunque di tentare di ricondurre questo argomenti all’interno di logiche, non condivisibili, di schieramento.
Chiediamo alle Associazioni che agiscono per suscitare il più vivo interesse e promuovere azioni per la tutela, la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali, dell’ambiente, del paesaggio urbano, rurale e naturale, dei monumenti, dei centri storici e della qualità della vita di attivarsi e di coinvolgere ogni persona che comprenda la portata di questa apertura di un museo all’aperto, a cui dovremo dare la massima visibilità.
I VERDI si rendono disponibili a dare il massimo sostegno, la massima collaborazione a queste iniziative.
In un momento di così grave crisi economica ci attiveremo per chiedere al Governo Nazionale e Regionale di collaborare con l’Amministrazione Comunale al fine di reperire le risorse per dare il massimo risalto ai ritrovamenti. Chiediamo inoltre all’Ufficio per le Politiche Comunitarie del Comune di Massa di attivarsi affinché siano perlustrate le strade che conducano ad un eventuale intervento finanziario europeo.
L’occasione è troppo importante per lasciarla scivolare in una indistinta discussione che vada a procrastinare un eventuale intervento risolutore.
Siamo in grado di mettere a disposizione le necessarie competenze, e i contatti con sponsor, per poter collaborare al raggiungimento di questo risultato irrinunciabile e saremo ben lieti di discuterne con chiunque abbia a cuore il raggiungimento dell’obiettivo.
p. Federazione VERDI di Massa Carrara
Daniele Terzoni
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intervento Nuova Frontiera Massa – 25/04/2012
Conserviamo la fornace romana di piazza Mercurio ed impariamo a destinare il 5 per mille alla cultura.
Il rinvenimento, in pieno centro cittadino, di una antica Fornace di epoca romana rappresenta la più importante scoperta archeologica fatta nella nostra città. Si tratta di un ritrovamento importante sotto il profilo storico-scientifico ma, ancor prima, di una importante testimonianza del nostro passato e della nostra identità; non a caso intorno all’evento si è acceso fortissimo l’interesse dei cittadini. In qualunque altra città italiana ci si sarebbe attivati per proporre il recupero conservativo dei resti e la loro valorizzazione da noi, invece, l’amministrazione comunale, accampando la scusa della mancanza di risorse, ne propone l’interramento e la copertura con una soletta in cemento armato! Non solo, non contenti di avere proposto questa soluzione demenziale i nostri amministratori non hanno saputo fare di meglio che buttare la palla in tribuna scodellando la incredibile frottola del museo multimediale che verrebbe ospitato a palazzo Bourdillon; frottola, c’è da scommetterci, che andrà a fare compagnia a quella del Municipio 2 o della cittadella dello sport alle Ghiare. La motivazione della mancanza di risorse appare del resto inconsistente, se non altro perché nessuno ha ancora ipotizzato quanto costerebbe l’intervento conservativo per cui non si capisce come si possano fare previsioni di spesa a riguardo. Inoltre, invece di trincerarsi genericamente dietro la scusa della mancanza di denaro, ci si dovrebbe attrezzare per trovare risorse nuove. E’ noto, ad esempio, che in molti comuni italiani le amministrazioni comunali hanno promosso la costituzione di enti (Associazioni, Fondazioni etc.) che si occupano di cultura e ai quali i contribuenti possono destinare il 5 per mille dell’IRPEF; un modo efficace di finanziare iniziative culturali senza costi aggiuntivi per i cittadini. Nel nostro caso il destinatario delle risorse potrebbe essere proprio il comitato per la tutela della Fornace che sta nascendo in questi giorni. Inaccettabile appare infine anche il silenzio dell’assessore alla cultura Menchini che sull’argomento pare non avere niente da dire; eppure, in una città come la nostra in cui la vita culturale si sta estinguendo, un evento come questo non dovrebbe essere trascurato.
Nuova Frontiera Massa
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INTERVENTO DELL’ I.D.V. 24.04.2012
Il rinvenimento in Piazza Mercurio, a Massa, di un importante quanto interessante sito archeologico – le Fornaci di epoca romana – rappresenta per la città un’importante opportunità che l’Amministrazione comunale ha il dovere di valorizzare nel modo più ampio possibile.
L’Italia dei Valori di Massa, pur rendendosi conto delle difficoltà dovute alla scarsità di risorse, ritiene che rinvenimenti di quel tipo – culturalmente e scientificamente assai interessanti – debbano essere salvaguardati e valorizzati al fine di renderli elemento di risalto anche in relazione all’ampio progetto di riqualificazione del centro storico così sbandierato dalla stessa giunta ma che, per adesso, sta mettendo in seria difficoltà il commercio di quell’area.
Se davvero l’obiettivo è volto a valorizzare, non solo il nostro territorio ma il complesso delle caratteristiche locali, in una più ampia ottica di rilancio dell’economia massese, chi amministra la città ha il dovere di farsi carico, studiare e assumere – rendendole fattibili – tutte quelle misure necessarie a trasformare un interessante ritrovamento archeologico in una vera e propria risorsa per la collettività.
Ad oggi però, abbiamo la sensazione che l’Amministrazione stia vivendo questa piccola opportunità come un vero e proprio intralcio ed anzi con evidente impaccio, e nemmeno dimostra quel poco di entusiasmo che sarebbe necessario per trovare alcune soluzioni utili; l’entusiasmo, invece, investe associazioni e cittadini riuniti in comitato spontaneo per la tutela di quel bene comune riaffiorato dalla Storia.
Anzi è proprio quel comitato spontaneo che ha dovuto tirare per i capelli il sindaco ed alcuni suoi assessori per un minimo di intervento pubblico sul ritrovamento delle Fornaci e, ad ogni modo, l’Italia dei Valori di Massa contribuirà a fornire sostegno ad un interesse che è comune.
Neppure comprendiamo il silenzio imbarazzato e imbarazzante, dell’assessore alla cultura: siamo convinti che il rinvenimento archeologico in oggetto potrebbe rappresentare un momento importante, non solo per puntare alla riqualificazione complessiva – anche dal punto vista economico del nostro centro storico – ma anche per rilanciare una politica della cultura che da molto tempo risulta essere latitante a Massa. Tutto ciò sempre che non si vogliano relegare temi di ampia portata storica e culturale alle mere incombenze dell’assessore ai lavori pubblici.
Al di là della scarsità delle risorse sarebbe però opportuno che si stimasse il costo dell’intervento prima di frettolosamente optare all’interramento delle Fornaci che hanno indubbiamente un pregio complessivo notevole, magari investendo la Regione Toscana e tutti gli altri enti, anche privati che potrebbero essere di ausilio in questa opera di vera valorizzazione.
Auspichiamo che almeno una ricognizione seria venga fatta dall’Amministrazione cittadina, in tema di reperimento di risorse per il sito archeologico: il Consiglio comunale sarà chiamato, a breve, ad approvare il bilancio preventivo che ci condurrà alle elezioni nella primavera del 2013 e l’Italia dei Valori di Massa, per i motivi di cui sopra, si attende di leggere un bilancio preventivo che contenga quei possibili ma significativi sforzi orientati a temi di interesse generale e non, invece, basato a destinare risorse utili solo a scopi elettorali.
Giovanni Maria Tonlorenzi
Coordinatore Comunale Idv Massa
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INTERVENTO DI BRUNO BORGHINI – 23/04/2012
Fornace si fornace no?
La storia come si sa attraversa ogni angolo del pianeta e lascia spesso le sue tracce proprio sotto il suolo che calpestiamo. La cosa si è puntualmente verificata anche a Massa: durante gli scavi per il rifacimento delle due Piazze, Aranci e Mercurio, nell’ambito del Progetto PIUSS vengono rinvenute quasi quotidianamente varie tipologie di reperti. Ma il reperto più bello, la fornace, rinvenuta in Piazza Mercurio, oltre a frammenti di vasi e allo scheletro datato 900 del primo millennio, sta già dividendo sul destino che dovrà esserle assegnato. Molti cittadini vorrebbero infatti conservare la fornace romana attraverso un intervento di restauro con le tecniche più adeguate per il mantenimento della sua esposizione a vista e in situ. La mancanza di risorse economiche indurrebbe invece l’Amministrazione a ripiegare sulla soluzioni più drastica dell’interramento.
Mi pare normale che prima di intraprendere qualsiasi tipo di intervento sia necessario valutarne il costo, verificare la stabilità del manufatto nel tempo, la sua resistenza o fragilità all’attacco di microrganismi; insomma capire a cosa va incontro la fornace in una possibile “esposizione dell’opera in situ”. Le opere di conservazione e di tutela, ovviamente ascoltato il parere della Soprintendenza, e la successiva valutazione dei costi potrebbero essere fatti anche utilizzando professionalità locali in grado di svolgere tale compito. Dopo di che si potrebbe passare alla fase successiva per cercare i percorsi capaci di farci ottenere l’ eventuale finanziamento del progetto (es. Comunità Europea, Regione, Fondazioni Bancarie), ma anche perché no? una sottoscrizione popolare al fine di poter compiere tutte le operazioni necessarie a preservare l’opera. Quindi prima di prendere una decisione definitiva si esplorino tutti i possibili percorsi per trovare la soluzione più adatta alla situazione. Questo senza prefigurarla fin da subito, ma sulla base di elementi conoscitivi, i quali ad oggi sono piuttosto aleatori, e dettati dal sentimento di lasciare affiorare la storia. Personalmente mi trova d’accordo questa posizione perché nessun museo fotografico potrà rendere ciò che ti offre la realtà e dall’altra parte bisogna considerare la problematica dei costi e l’attuale difficoltà dell’Amministrazione ad intervenire, dovendo la stessa rispondere alle mille altre esigenze della città e dei cittadini.
In definitiva senza ricorrere ad una frettoloso interramento della fornace, che sarebbe un errore, occorre prendere il tempo necessario per tutte la valutazioni del caso. Senza ignorare le difficoltà dell’esercizio commerciale che ha avuto la fortuna e sfortuna di trovarsi proprio nei pressi della fornace a cui bisognerà dare una risposta celere e non penalizzante per la sua attività.
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INTERVENTO FRANCO FREDIANI . 22.04.2012
Ho avuto modo di assistere all’interessante relazione, che la dott.sa Paribeni della soprintendenza ha tenuto all’Istituto Palma, sui ritrovamenti archeologici in piazza Mercurio, nonché all’intervento del Sindaco al riguardo della conservazione e visbilità della ritrovata fornace romana. Interessante la relazione, fumoso invece l’intervento. In poche parole il Sindaco ha spiegato che sì, la volontà di rendere visibile la fornace ci sarebbe ma….le casse comunali languono, non ci sono le risorse necessarie, a meno che……non si faccia avanti qualche mecenate che finanzi l’operazione. Francamente dal primo cittadino mi sarei aspettato qualcosa di più e di meglio. Se veramente volontà c’era, avrebbe potuto dimostrarla più efficacemente nel modo seguente : “Cari cittadini, l’importanza dei reperti archeologi è tale che l’intenzione di questa Amministrazione è quella di valorizzarli, rendendoli visibili e farne anche oggetto di attrattiva turistica. E’ dunque con orgoglio che io, unitamente agli Assessori, ai Consiglieri tutti, ai Delegati e al Capo di gabinetto, abbiamo deciso di costituire un fondo apposito rinunciando ad una mensilità del compenso e dei gettoni di presenza che riceviamo. Salvo fare i conti la somma ricavata dovrebbe aggirarsi sui 100.000 euro, somma comunque insufficiente ed è perciò che andiamo a chiedere un piccolo contributo anche a tutti coloro che, come noi, amano la propria città”. Queste le parole che mi sarei aspettato se “veramente” ci fosse la volontà di salvare la fornace. Invece, sarà risotterrata ( Sid tibi terra levis) e potremo vederla soltanto illustrata su pannelli, in un Museo di là da venire. A questo riguardo proporrei invece di non aspettare il Museo. Perché nel frattempo non esporre i pannelli esplicativi e i reperti venuti alla luce (si parla di centinaia di casse ) nelle sale del Castello Malaspina ? Sempre che ci sia la volontà.
Franco Frediani
27.04.2012
Sotto un manto di stelle
Massa bella mi appare,
solitario il mio cuor disilluso d’amor
vuol nell’ombra cantar
Una muta fontana
e un balcone lassù,
o fornace romana
nel mio cuore sei tu.
Suona suona mia chitarra
lascia piangere il mio cuore,
contro ho l’Amministrazione
mi rimani solo tu.
Se la voce è un pò velata
accompagnami in sordina,
la mia bella fornacina
nella piazza non vedrò più.
O Fornace romana
nel mio cuore sei tu.
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INTERVENTO STEFANO CARUSO – 21.04.2012
La conferenza di stamattina all’Istituto Palma sulla fornace di piazza Mazzini ha evidenziato un atteggiamento, da parte di questa amministrazione, a dir poco pilatesco: siccome mantenere visibile questa meravigliosa struttura costa, e dato che di soldi da “sprecare” questa amministrazione non ne ha, probabilmente si assisterà alla copertura di questo reperto storico di inestimabile valore culturale per goderne le sue meraviglie solo in una sala multimediale che verrà allestita nel rifacendo Palazzo Bourdillon.
Il sindaco ha altresì detto che sarà difficile trovare, dato i tempi che corrono, qualcuno che voglia finanziare un progetto di valorizzazione.
Allora, dato che la politica deve fare scelte, lancio la proposta a questa amministrazione di progettare, di concerto con la Sovrintendenza, il percorso per mantenere visibile questa fornace, rendendo palesi i costi e di procedere ad una sottoscrizione popolare volontaria con contributo libero tra tutti i cittadini.
Non penso che, dato la scarsità di simili tracce storiche nel nostro territorio, questa sia una proposta utopistica, e di certo troverebbe molti consensi ma, soprattutto, permetterebbe alla città di evidenziare quei percorsi storico-culturali di cui è fortemente carente.
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INTERVENTO FRANCO FREDIANI . 18.04.2012
Ho seguito il dibattito attorno ai vetusti resti della fornace romana, recentemente rinvenuti nella piazza Mercurio. Nell’associarmi all’appello, qualificante e ben argomentato, dell’arch. Gallo, e apprezzando il fatto che “finalmente” anche i massesi si stanno risvegliando da un atavico torpore, mi auguro vivamente che la Sovrintendenza dia parere favorevole alla visibilità dei resti archeologici, non fosse altro per coerenza. Sarebbe infatti difficilmente spiegabile il consenso dato al recupero dei “ferri industriali” alla Filanda, o son forse questi più rilevanti della fornace ? La logica vorrebbe di no, sia per l’intrinseco valore storico, sia dal punto di vista turistico. E a tal riguardo l’Ufficio della “Memoria”, di concerto con l’Assessorato alla cultura, dovrebbe far proprio tale rinvenimento si da poterlo inserire in quei percorsi tanto cari all’Amministrazione. Ma della “Memoria” ne è stato fatto e se ne fa un uso strumentale, a senso unico. La “Memoria” infatti, si riduce al ricordo-esaltazione del solo periodo storico legato alla Resistenza, ignorando le memorie storiche della città sin dalla sua fondazione. Ora l’assessore Brizzi annuncia un Museo multimediale sulle origini della città (A tal proposito gli consiglierei, in compagnia dell’Assessore alla cultura e alla Delegata alla memoria, un viaggetto a Mirandola, un piccolo centro Emiliano dove c’è un gioiello di Museo). Tale annuncio, ci trova piacevolmente sorpresi anche se puzza molto di opportunismo. Infatti il Museo chissà quando lo vedremo ma le elezioni sono vicine e la ricerca del consenso diventa febbrile. Ma forse la mia è solo dietrologia…..
Franco Frediani
Ma credete davvero che ci amministra abbia così tanto cervello da fare delle valutazioni su queste cose ?. Ma se non sanno neppure di cosa stiamo parlando. Daltronde..se sei ignorante fai il politico….se sei anche incompetente fai l’assessore ! Non ci credete? Provate a prendere in considerazione i nostri amministratori uno per uno e poi fatevi una valutazione !