La provincia di Massa (trattino) Carrara cambia nome, diventando provincia di Massa e Carrara. Capita anche nelle migliori famiglie: ti sei chiamato in un modo per quasi tutta una vita, in realtà dal 1946 e un bel giorno un ministro si sveglia e decide che così non vai più bene. Un trattino, una e, mentre crollano le case in abruzzo, o vengono sommerse dal fango in sicilia, non può che far sorridere, o dispiacere, o rabbrividire. C’è stato un momento in cui addirittura una commissione parlamentare, quella degli Affari Istituzionali, aveva deciso di occuparsi di questo trattino dispettoso, spuntato a seguito del famigerato Decreto luogotenenziale del 1 marzo 1946 che istituiva, bontà sua, la Provincia di Massa (trattino) Carrara; una legge che non vale nulla, finita nel calderone delle migliaia di leggi inutili che il Ministro Calderoli ha deciso di abrogare con un colpo di scure. Cancellata una legge, di norma, entra in vigore quella precedente, che nel nostro caso è una legge fascista, che imporrebbe il ritorno alla Provincia di Apuania, quando i tre comuni principali Massa Carrara e Montignoso erano tutt’uno, pensate: un solo sindaco, una sola giunta, una sola tornata elettorale. Ma pare non sia neanche così: Calderoli non vuole fare come Mussolini e così nel calderone “ficca” anche il Regio Decreto del ’38. Orfana di un nome, la povera Provincia di Massa (ex trattino) Carrara si regge a questo punto su un Decreto Dittatoriale prefettizio, quello che chiamava la terra Massa e Carrara. Di tutto questo a qualcuno potrebbe non interessare nlla; la Prefettura dovrà provvedere a cambiare la carta intestata ma chi non arriva a fine mese non credo sentirà ilpeso di questo cambiamento di nome. C’è un fatto però: se ci soffermiamo a pensare a chi ha messo in piedi tutto questo popò di tormentone, ci vengono in ente i cugini di Carrara; sono loro che, attaccati ad una “e”, sperano che il loro comune ottenga maggiore dignità; e qui si scoprono le carte: c’è chi aspira già ad un co-capoluogo, come se una provincia come la nostra potesse permettersi le spese di due capoluoghi; per dirne solo una 40 consiglieri anche a carrara anzicchè 30, tutti da pagare, ancora una volta, dai cittadini. Forse a questo la gente comune potrebbe pensare.
5 pensiero su “La “e” tra Massa-Carrara. L’editoriale di Manuela D’angelo”
I commenti sono chiusi.
Hai ragione Manuela, è tutta una perdita di tempo e un inutile dispendio di soldi. Cosa servono 40 consiglieri comunali in più, qualche assessore in più, se già questi che ci sono non sono capaci a risolvere i problemi della città. Poi, sinceramente, che si debba litigare per questo mi sembra una grande cavolata !A meno chè tutto questo non serva a coprire qualche altra cosa. A noi cittadini non importa un fico secco della “e” del “trattino”. A noi serve solo lavoro e qualità di vita. E’ chiedere troppo ?
Giorgio, un tuo ammiratore da Marina di Carrara
Pienamente in accordo con Giorgio. Non capisco dov’è il problema. Anch’io sono carrarese, ma sinceramente non capisco dove sta il problema (a parte l’aumento di stipendi da pagare ai consiglieri)
Ciao.
PS Vi seguo tutti i giorni. Bravi!
Tanto si naviga nell’oro! Magari fosse solamente la Prefettura a dover cambiare la carta intestata. Anche tutti i comuni della provincia. Il Tribunale, la Questura, i Vigili del Fuoco, i Carabinieri, la ASL. E sicuramente ne ho dimenticati parecchi altri. Timbri a secco. Gonfalone. I documenti d’identità. Inoltre: i sili internet istituzionali che riportano in automatico la scelta della provincia. Non voglio parlare dei privati che, comunque, dovranno adeguarsi anche loro. A meno che non si faccia poi un’altra legge con la quale si dice che va bene sia la vecchia che la nuova dicitura nei documenti ufficiali. E allora a cosa è servito tutto ciò? Se siamo fortunati ci saranno poi le altre dieci buste paga consiliari (con relativi elettori da soddisfare) citate da Manuela D’angelo. Come se già non fossero già troppe quelle che ci sono. In una provincia che non sfigurerebbe nelle contrade depresse dell’Europa dell’EST i nostri politici pensano a certe cose. Un invito agli elettori: prendere nota del nome e cognome di chi sta sollevando tanto polverone per poi non rivotarlo alle prossime elezioni.
Manuela, bene e avanti così.
Io penso che se prima la denominazione della provincia era Massa e Carrara ,e solo per un disguido o per uno sfizio di qualcuno,sia stata modificata in Massa Carrara, occorre per giustizia che venga riportata a Massa e Carrara. Sia ben chiaro ciò detto non x campanilismo, ma per GIUSTIZIA. A parte gli stipendi dovuti ai personaggi della giunta, che a quanto si dice sarebbero di più. Tanti quattrini costano tra le due giunte, ebbene si sommano le cifre stanziate, e il numero degli aventi diritto dei due comuni, si dividono x quanti sono , e si accontenta tutti i cittadini, meno quelli che dovrebbero fare a meno di qualche soldo, ma penso che x il popolo gli stessi aventi diritto , sappiano rinunciare a qualcosa, che dir si voglia,cosi la spesa x la provincia rimarebbe uguale e equa,come si dovrebbe fare tra da buoni cugini.
A me mi sembrano tutti matti, ma da legare. Che la provincia si chiami Massa Carrara; Massa e Carrara; Massa-Carrara; MassaCarrara è la solita, tanto io sono abituato a dire nato a Massa provincia di Massa Carrara, certamente nel lessico non indico ne la e e tantomeno il trattino, quindi sempre nel lessico, sembrerebbe MassaCarrara. Punto.
Poi, i carraresi, vogliono la e, e diamogliela e buonanotte, certamente non sarà la e a far progredire la provincia o far dimenticare che in tutte le classifiche siamo “primi”, iniziando dal fondo.
La classe politica comunale e provinciale merita attenzione? Secondo me, NO. Cioè, continuiamo a votare dei politici, sia di magg che di min che non tengono in nessun conto i problemi del territorio, dei cittadini, dell’ambiente e dello sviluppo.
Ogni politico, fa i propri interessi di bottega, allora sarebbe meglio abolire tutte le provincie, almeno per Massa e Carrara, si risolve il problema e fare per davvero un comune unico tra Montignoso, Massa e Carrara.
Due giunte, consigli, tecnici in meno; ma uno solo che salvaguardi il territorio.
Si, va be, pura utopia…….
saluti