L’amministrazione comunale, grazie alla collaborazione e alla celerità di Arpat, ha ottenuto la divisione della vasca di Partaccia, vale a dire che nel caso in cui si dovessero ripresentare valori alti di colibatteri nel punto di campionamento “Campeggi”, vicino alla foce del Lavello, l’obbligatorio divieto di balneazione di non bloccherebbe più l’intero chilometro di costa che comprende sedici stabilimenti balneari e tre spiagge libere, ma solamente una porzione in cui rientrano due bagni e una spiaggia libera.

Il procedimento per la segmentazione sarebbe dovuto durare qualche anno, invece è stata possibile una divisione immediata – già dalle analisi di luglio – perché così era precedentemente. Fino al 2016 esistevano due punti di prelievo denominati “Campeggi ovest” e “Campeggi est” ed ora si torna a quella ripartizione. «Abbiamo mantenuto la promessa fatta ai campeggiatori e a tutta la cittadinanza facendo il possibile per evitare spiacevoli situazioni come quelle delle settimane scorse» esordisce l’assessore all’Ambiente Veronica Ravagli. La decisione di Arpat è stata supportata anche dalle analisi effettuate dalla stessa agenzia e dalle categorie, tramite un laboratorio privato, in altri punti poco distanti dalla foce del Lavello da cui sono risultate acque più che pulite.

L’altra mattina si è tenuto un incontro con i vertici Arpat con i quali «abbiamo convenuto la fattibilità di un sezionamento immediato della vasca dei Campeggi – spiega l’assessore – dopo il 2016 i due punti erano stati uniti, ma vista la situazione, abbiamo pensato di tornare a quella segmentazione. Devo ringraziare il direttore generale di Arpat Marcello Mossa Verre e i dipendenti con cui è stata studiata anche ad una strategia di sorveglianza delle condizioni di salute del Lavello e di funzionamento dei due depuratori». L’idea di comune e Arpat, infatti, è quella di videoispezionare le tubazioni dei due impianti per verificare la presenza o meno di eventuali fuoriuscite non pervenute. Inoltre, alla Regione Toscana sarà inviata una richiesta perché si faccia portavoce presso Gaia spa in modo che comunichi ogni criticità e ogni volta che entra in funzione il bypass. «Abbiamo portato a casa un risultato importante, ma non fermerà di certo il lavoro di sorveglianza del Lavello che presenta pressioni ambientali notevoli – precisa Ravagli – anche se con una vasca più piccola, vorremmo evitare che si ripropongano divieti di balneazione in futuro. Da un lato lavoriamo per tutelare le attività commerciali, dall’altro la priorità è la salute dei cittadini».