Il maxiderivato varato dall’amministrazione Conti nel novembre 2006 con il si della giunta e del consiglio comunale avrebbe causato alle casse del comune di Carrara un danno da 10 milioni di euro, per questo la Procura ha consegnato nelle scorse ore tre avvisi di garanzia, ipotizzando il reato di peculato. A riceverli il sindaco Angelo Zubbani, il dirigente dei servizi finanziari Stefano Pennacchi e l’assessore al bilancio della giunta Conti, Claudia Laudanna.

I magistrati contestano a Laudanna e Pennacchi di non aver richiamato l’attenzione della commissione bilancio sulle implicazioni economico-finanziarie che avrebbe comportato la sottoscrizione di contratti derivati. L’atto fu valutato sia dalla giunta sia dal consiglio comunale come dimostrano le delibere approvate rispettivamente il 17 e 27 novembre 2006. Sempre secondo la procura in questa operazione oltre 10 milioni di euro finirono dalle casse del comune a un istituto bancario, che ne ricavò ingiusto, definitivo e irrevocabile vantaggio patrimoniale a discapito del municipio. Al sindaco Zubbani invece viene addebitato il fatto di non aver adottato iniziative che impedissero la prosecuzione della corresponsione ingiustificata all’istituto bancario. Gli avvisi di garanzia sono stati consegnati poco più di 48 ore prima dell’apertura delle urne.