Il nuovo padiglione del carcere di Massa che ospita 63 detenuti è stato visitato questa mattina dal garante regionale dei diritti dei detenuti Franco Corleone. “Finalmente è stata aperta quest’area che consente una migliore distribuzione degli spazi di tutto il carcere – ha detto Corleone –. In questo padiglione, dotato di refettorio per i pasti di gruppo, al piano terra sarà allestita l’infermeria mentre al primo e al secondo piano ci sono le celle, ognuna per due detenuti, con bagno”. “Rimangono – ha aggiunto il garante regionale – delle migliorie da fare, ad esempio sono presenti infiltrazioni di acqua dalle finestre”.

Tra i punti di forza di questo istituto ci sono il percorso trattamentale, il regime penitenziario interno ‘aperto’ (con celle aperte oltre le 8 ore) e la presenza di lavorazioni penitenziarie di tessitoria, lavanderia industriale, di riparazioni di macchine da caffè e la serra. Il percorso trattamentale avviene anche attraverso lo strumento risocializzante del lavoro, “sono 90 – ha detto Corleone – i detenuti che lavorano all’interno della struttura e 15 quelli che svolgono attività di pubblica utilità in città”.

La casa di reclusione di Massa, risale al 1930 e ospita 195 detenuti definitivi condannati a pene medio lunghe, dei quali 69 in cella per reati di detenzione di droga ai fini di spaccio. Si tratta di un corpo unico, suddiviso in padiglioni, in spazi comuni e aperti e con la presenza di impianti sportivi.

Corleone ha ricordato l’efficienza della direttrice del carcere Maria Martone, “attenta alle attività per i detenuti”. “In questo istituto – ha detto Corleone – ci sono iniziative teatrali, cinematografiche, di scrittura con il giornalino e la biblioteca”.
Tra le lacune del carcere evidenziate da Corleone, “l’assenza di un educatore fisso” e il “mancato rafforzamento degli agenti di sorveglianza, il numero dei detenuti è aumentato ma il numero di agenti no”. “Credo – ha concluso Corleone – che manchi davvero poco per trasformare questa casa di reclusione in un’eccellenza toscana”.