casa con soldiOFFRIVANO soldi alle persone a cui era stata sequestrata la casa per aiutarle a recuperare l’immobile nel momento in cui sarebbe stato messo all’asta. La persona che si era visto sequestrare l’appartamento doveva anticiparne il 40 per cento del valore, il restante sessanta per cento, necessario per aggiudicarsi la casa al momento dall’asta giudiziaria, ce lo avrebbe messo Cooperativa Italiana di Credito. Dietro la Coop in realtà si nascondeva una gang di truffatori e usurai. A smantellare l’organizzazione è stata un’inchiesta del sostituto procuratore Luca Monteverde e un’accurata indagine eseguita dalla Guardia di Finanza spezzina. Gli uomini delle fiamme gialle hanno individuato una decina di vittime e tra loro tre alle quali sono stati praticati tassa da usura.


Ieri mattina il primo round dell’inchiesta è arrivata davanti al giudice dell’udienza preliminare Paolo Scippa che dei quattro imputati ne ha rinviati a giudizio due. A finire a processo saranno Ermacora Asterio, 65 anni, e Luigi Formato, 62enne, entrambi residenti alla Spezia. Sono invece usciti di scena Roberto Cavalucci, 36 anni genovese il quale ha patteggiato la pena a un anno e sei mesi di reclusione e Luigi Bonfanti, avvocato residente in città per il quale il reato è prescritto.

Il meccanismo della truffa era molto semplice: la cooperativa di cui Formato era amministratore delegato e Asterio amministratore di fatto, si impegnava a prestare il sessanta per cento del valore della casa messa all’asta, l’ex proprietario da parte sua doveva anticipare il restante quaranta per cento. Alla fine la casa sarebbe tornata all’uomo che se l’era vista sequestrare. In realtà la coop intascava i soldi, non partecipava all’asta e alla fine comunque ci guadagnava. In un caso all’ex proprietario che aveva versato 26 mila euro ne sono stati restituiti 10 mila, ad un altro sette dei 48 mila . In altri tre casi dell’anticipo non fu reso nemmeno un centesimo. Tre dei clienti usufruirono in pieno dei servizi promessi, riuscirono a ottenere il prestito e riebbero la loro casa e in base al contratto che avevano sottoscritto dovettero restituire il denaro che era stato loro prestato. Peccato che le rate siano state maggiorate di tassi usurari. In un paio di casi si è arrivati a sfiorare il trenta per cento.