Sta facendo discutere, in certi ambienti,  la recente apertura di “Zona”, una nuova società di distribuzione alimentare dedicata alla fornitura di hotel, ristoranti, gastronomie e bar.

L’azienda ha scelto di insediarsi nel comune di Seravezza, al confine con Forte dei Marmi e Vittoria Apuana, in una posizione strategica per influenzare il mercato non solo della Versilia, ma anche di Massa e Carrara.

Tuttavia, questa nuova realtà imprenditoriale solleva inevitabilmente una domanda: perché “Zona” ha potuto aprire senza ostacoli mentre, pochi mesi fa, un’analoga iniziativa a Massa è stata bloccata?

La vicenda della Sogegross, che aveva ottenuto l’approvazione per insediarsi nella zona industriale di
Massa grazie a una variante del piano regolatore, è ancora fresca nella memoria. La decisione dell’amministrazione comunale era stata fortemente contestata da tutte le forze politiche di opposizione, dai sindacati e dalle associazioni di categoria, al punto che venne presentato un ricorso a livello regionale. Il risultato? Il ricorso è stato accettato e l’insediamento della Sogegross  sospeso, bloccando di fatto il progetto.

Lo scorso anno, inoltre, si erano registrate anche manifestazioni di protesta da parte di altre aziende locali,di distribuzione alimentarie che temevano l’arrivo di un colosso della distribuzione all’ingrosso per l’ Horeca. Queste imprese, attive sia nel territorio massese che in Versilia, sostenevano che la presenza di un grande operatore avrebbe danneggiato il loro business, riducendo le loro quote di mercato con rischio di riduzione di posti di lavoro.

Eppure, oggi, a distanza di pochi mesi, assistiamo all’apertura di una nuova società di distribuzione alimentare non a Massa, ma a soli cinque chilometri di distanza, a Seravezza, a confine con Vittoria Apuana
Una scelta che non può passare inosservata: possibile che la stessa preoccupazione sollevata contro Sogegross non valga in questo caso? Perché l’insediamento di “Zona” in Versilia non ha incontrato lo stesso livello di resistenza politica e associativa?

Le organizzazioni sindacali e di categoria di Massa avevano giustificato lo stop a Sogegross con la necessità di tutelare le piccole imprese locali e il tessuto economico del territorio. Ma se questo principio era valido allora, non dovrebbe esserlo anche ora, quando una società simile si insedia a pochi passi dal confine?

La vicenda lascia spazio a molte interpretazioni e solleva dubbi su possibili disparità di trattamento. La politica locale dovrà chiarire se ci sono stati due pesi e due misure e, soprattutto, c’è qualcosa dietro questa apparente incongruenza 

Nel frattempo, i cittadini osservano con attenzione e si chiedono se il mercato sia davvero equo per tutti o se, come spesso accade, dipenda solo da chi si trova dalla parte giusta della barricata.