Era il marzo del 2016 quando la giunta guidata da Alessandro Volpi (centrosinistra) affidò agli Orticanoodles, duo artistico formato da Wally (carrarese) e Alita (milanese), il compito di realizzare un murale sulla facciata dell’ex mercato coperto di Massa. L’opera, ispirata ai narcisi che fioriscono ogni maggio sul Monte Croce nelle Alpi Apuane, fu creata con il coinvolgimento degli studenti del Liceo Artistico Palma, in un progetto di arte partecipata volto a integrare la cultura dei graffiti nello spazio urbano massese.

Ora, quel murale non esiste più. L’opera è stata distrutta nell’ambito dei lavori di ristrutturazione dell’immobile, intervento promosso dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Francesco Persiani. A denunciare il fatto è il gruppo politico “Massa città in comune”, che in una nota afferma: «Il murale realizzato nel 2016 su una facciata dell’ex mercato coperto è stato sacrificato sull’altare del PNRR e di un progetto di recupero confuso e pasticciato».

I lavori, avviati dal Comune, prevedono il miglioramento strutturale del fabbricato con la ristrutturazione per attività commerciali, la creazione di spazi polifunzionali e l’aggiunta di blocchi servizi al piano primo, oltre a un archivio al piano terra. Tuttavia, non è ancora chiaro se, dopo la riqualificazione, verrà realizzato un nuovo murale in sostituzione dell’opera distrutta.

«L’opera d’arte che rappresentava dei narcisi, dipinta da Orticanoodles con il supporto degli studenti del Liceo Palma, aveva l’obiettivo di portare la cultura dei graffiti all’interno dello spazio urbano», sottolineano i membri di “Massa città in comune”. «Oggi Massa è la prima città al mondo che riesce a cancellare un murale realizzato non da “graffitari” abusivi, ma da artisti di fama internazionale finanziati dall’amministrazione dell’ex sindaco Volpi».

Il gruppo politico non risparmia critiche all’attuale amministrazione: «Se vi fossero stati ancora dubbi, ora appare chiara l’idea autoritaria dello spazio pubblico del sindaco Persiani. La sua gestione sembra mirare a trasformare la città a sua immagine e somiglianza, come dimostrato dalla fontana cimiteriale di Marina di Massa. I fatti dicono che sta riconsegnando Massa agli interessi immobiliari di vecchi e nuovi arricchiti locali, con una spruzzata di patriottismo da gossip internazionale».

Dal canto suo, la dirigente scolastica del Liceo Palma, Ilaria Zolesi, esprime rammarico per la perdita dell’opera ma senza polemica: «Purtroppo, i murales, laddove ci sono lavori, vengono distrutti. È accaduto anche con quello allo stadio di Carrara. È nella natura di questa forma d’arte: a volte si deteriorano nel tempo, a seconda del materiale e del luogo in cui sono stati realizzati».

Resta da vedere se l’amministrazione comunale deciderà di compensare la perdita del murale con una nuova opera, o se la città dovrà dire addio definitivamente a un simbolo di arte partecipata e di identità locale.