Si è svolta ieri a Palazzo Ducale la tavola rotonda conclusiva dell’incontro “Dopo la Guang Rong: quale porto e quale spiaggia”, organizzata dal coordinamento ambientalista composto da Italia Nostra Massa Montignoso, Legambiente Massa Montignoso, Wwf Massa, Amici Ronchi e Poveromo e Comitato Ugo Pisa. Al centro del dibattito, l‘ampliamento del porto di Marina di Carrara e il suo impatto sulle spiagge apuo-versiliesi, con il coinvolgimento di diversi esponenti istituzionali.
Riccardo Canesi ha ripercorso la storia del porto e il suo ruolo nell’erosione costiera, evidenziando la necessità di ripensarne la funzione. Massimo Santella, legale del Comune, ha sollevato dubbi sulla sicurezza del porto, sottolineando il naufragio di cinque navi negli ultimi anni. Orietta Colacicco ha invece criticato l’ampliamento, denunciando il notevole incremento delle dimensioni previste e l’assenza di un reale contraddittorio nel dibattito pubblico.
Il presidente della Provincia, Gianni Lorenzetti, ha lamentato l’assenza delle amministrazioni di Massa e Carrara all’evento, ribadendo che il porto è un elemento strategico per l’economia locale. Tuttavia, il vicesindaco di Forte dei Marmi, Andrea Mazzoni, ha espresso preoccupazione per l’ampliamento, ritenendolo dannoso per il fragile equilibrio costiero.
Un’ipotesi discussa per contrastare l’erosione è stata il ripascimento con sabbia proveniente da altre aree, come quella del Po, che però si disperde velocemente. Carlo Milani e Riccardo Caniparoli di Italia Nostra hanno poi evidenziato i rischi ambientali e idrogeologici legati all’ampliamento.
Infine, sulla governance del porto, Lorenzetti ha espresso dubbi sulla collaborazione con la Liguria, sostenendo che il coinvolgimento di più regioni potrebbe complicare la gestione del traffico e dello sviluppo economico locale. Il dibattito resta aperto, con interrogativi ancora irrisolti sul futuro del porto e sulla tutela della costa.