“Sono molto rammaricata per l’evoluzione di una concreta operazione benefica”, queste le parole della consigliera comunale del Polo Progressista e di Sinistra, Daniela Bennati, che interviene sulla mancata realizzazione dell’asta “I mille volti di Dante”. L’iniziativa, presentata con toni propagandistici e finalizzata al sostegno dell’Ospedale del Cuore “Pasquinucci”, si è invece conclusa in un nulla di fatto, con diversi punti interrogativi che ora sollevano dubbi politici e amministrativi.

“L’eco propagandistica che accompagnò l’operazione di Evam si è risolta in un nulla di fatto” – scrive Bennati – “anzi si è sviluppata con molte ombre che forse meriterebbero un approfondimento amministrativo e giudiziario, non solo politico”. Durante una recente audizione in commissione Affari Istituzionali, la consigliera ha posto domande all’attuale amministratore delegato Gelati e all’ex AD Porzano, dalle quali è emerso “un quadro contraddittorio”.

Secondo Bennati, infatti, le informazioni fornite dai due amministratori non coincidono. “Opere non disponibili, artisti non rintracciabili, soldi mai consegnati come invece recitava l’etichetta delle bottiglie”, afferma la consigliera, puntando il dito contro la gestione della campagna benefica. Mentre per l’ex AD Porzano le opere d’arte erano presenti in azienda al momento delle sue dimissioni, l‘attuale amministratore Gelati ha parlato di un’azione di recupero dei quadri “artista per artista”, risultata comunque parziale.

A complicare ulteriormente il quadro è la notizia, emersa nelle ultime ore, secondo cui l’asta non sarebbe stata realizzata per via dei costi superiori al valore delle opere stesse. “Si è proceduto a donarle alla Fondazione Monasterio”, ha dichiarato Gelati in audizione. Ma questa soluzione non convince Bennati: “Non è però quanto riportava l’etichetta delle bottiglie Fonteviva dell’epoca e la propaganda sul sito aziendale al momento del lancio della campagna”.

Secondo i documenti acquisiti dalla consigliera, le opere coinvolte erano inizialmente 23, ma solo 18 sarebbero state effettivamente donate alla Fondazione Monasterio. Inoltre, come sottolinea Bennati, “non c’è stata alcuna donazione di denaro alla Fondazione Monasterio per ‘I mille volti di Dante’, ma solo di opere di incerto valore”.

Per la consigliera del Polo Progressista e di Sinistra, la questione è chiara: “Un’azienda municipale non può mettere in piedi una campagna di sostegno a un progetto benefico, volto a sostenere l’Ospedale del Cuore ‘Pasquinucci’, e poi pensare di risolvere la questione lasciando l’onere della potenzialmente incerta vendita a Fondazione Monasterio”.

Bennati conclude ribadendo il ruolo del suo gruppo politico: “Non spetta certo a noi individuare risvolti non politici di tutta questa faccenda. Noi abbiamo un altro compito consegnatoci dalla legge e dai cittadini e lo eserciteremo fino in fondo”. A tale proposito, la consigliera ha ricordato le azioni già intraprese: la segnalazione della questione, le domande poste in commissione, l’accesso agli atti e la comunicazione formale al sindaco, in qualità di socio di maggioranza di Evam, al quale però “non abbiamo ricevuto alcuna risposta”.