La grande manifestazione organizzata venerdì dai sindacati di categoria Filctem, Femca e Uiltec per la vertenza industriale di Massa Carrara e per il futuro della Sanac ha ottenuto una prima, piccola vittoria. “Il 23 novembre è stato fissato il tavolo al Ministero dello sviluppo economico che aspettavamo da tempo – sottolinea il segretario Uiltec nord Toscana, Massimo Graziani –
. Questo mette in pausa la manifestazione che avevamo già in programma per il 22 per capire se farla solo slittare a dopo l’incontro oppure se possiamo archiviarla: tutto dipenderà dalle notizie che arriveranno da Roma. Sicuramente un segnale positivo ma ci aspettiamo che a quel tavolo vengano chiariti tutti i dubbi che solleviamo da troppo tempo. Immaginiamo che questa notizia arrivi grazie alla grande manifestazione organizzata dai sindacati di categoria e dall’incontro in Prefettura a cui hanno partecipato anche gli onorevoli Ferri e Nardi, che sia stato da stimolo da sbloccare la situazione. Ma speriamo non sia un contentino per farci stare calmi”. L’obiettivo dei sindacati e dei lavoratori resta uno: riportare Sanac a essere un’azienda non commissariata con il percorso più rapido possibile che garantisca occupazione e produzione. “Perché se il destino di Sanac si trascina da 7 anni – prosegue Graziani – il vero problema, oggi, è la mancanza di ordini. Questo rischia di togliere ossigeno all’azienda e di farla tracollare subito.
Se dall’incontro non uscirà nulla di buono la nostra mobilitazione continuerà fino a quando non ci saranno risposte che aspettiamo da tempo. Siamo preoccupati sullo scenario della gara perché potrebbe voler dire esporre Sanac all’interesse di fondi di investimenti internazionali o a competitor stranieri”. E l’esperienza insegna che dai competitori potrebbe non arrivare nulla di nuovo. “Ci aspettiamo che dall’incontro al Mise vengano fuori anche dei paletti da mettere nel bando di gara – conclude il segretario Uiltec – per scongiurare i rischi che avevamo già affrontato con la precedente gara. Il timore c’è perché i competitor esterni quando sono venuti in Italia hanno fatto solo razzia e basta, non hanno portato alcun elemento di ricchezza, hanno portato via il nostro patrimonio a loro vantaggio e questo va evitato”.