La proposta della Confartigianato Massa Carrara basata sullo studio della Cgia di Mestre: “Dai maggiori consumi, l’erario incasserà circa un miliardo di euro che potrebbe in parte restituire ad alcune categorie di imprese e lavoratori” 

“Carburanti alle stelle e lo Stato finisce per incassare centinaia di milioni di euro grazie all’impennata dei consumi dall’inizio dell’anno. Soldi che però escono tutti i giorni dai portafogli dei contribuenti e in particolare da chi deve utilizzare auto, furgoni, camion e altri mezzi su gomma per lavoro.

Forse sarebbe il caso di introdurre una sorta di agevolazione, rivedere il credito di imposta sui carburanti per alcune categorie per ridurre il salasso in un momento che dovrebbe essere di crescita dopo la crisi pandemica”. La proposta è firmata dalla dirigenza di Confartigianato Massa Carrara che prende spunto dai numeri forniti dall’Ufficio Studi della Cgia di Mestre a livello nazionale. Benzina, diesel o Gpl, tutti i carburanti di maggior consumo hanno subito un’impennata dei prezzi senza precedenti, dopo il crollo dovuto all’emergenza Covid. “A seguito della ripresa degli spostamenti e dell’impennata del prezzo alla pompa della benzina, del diesel e del Gpl per autotrazione, l’Ufficio studi della Cgia stima che quest’anno l’erario incasserà un maggior gettito di circa 1 miliardo di euro. Un’iniezione di denaro che deriva ovviamente dal sistema di una doppia tassazione di fatto che si applica ai carburanti unita a un incremento dei consumi e dei prezzi costante a partire dall’inizio dell’anno. Da un lato l’Iva al 22% ma la base imponibile contiene anche le accise.

E anche se lo Stato non decide il prezzo alla ‘pompa’ di benzina, è chiaro che l’aumento farà bene al fisco”.  Lo studio sui prezzi effettuato dalla Cgia di Mestre evidenzia tutti i rincari effettivi. La benzina, ad esempio è passata da un costo medio di 1,47 euro/litro registrato a gennaio fino a 1,72 euro/litro rilevato a ottobre (variazione +17%). Il diesel, invece, costava 1,34 euro/litro ad inizio anno; oggi il prezzo medio ha raggiunto 1,58 euro/litro (+17,9%).

Il Gpl, infine, a gennaio ammontava mediamente a 0,63 euro/litro; 9 mesi dopo i proprietari di veicoli alimentati a gas pagano 0,79 euro/litro (+25,4%). Ma non si sono alzati solo i prezzi, sono aumentati e molto i consumi: nei primi 9 mesi dell’anno gli italiani hanno acquistato oltre 5 milioni di tonnellate di benzina, quasi 17 milioni di tonnellate di diesel e poco più di 1 milione di tonnellate di Gpl.

Numeri che messi insieme danno un extragettito per lo Stato pari a circa 1 miliardo di euro. “Salvo imprevedibili inversioni di tendenza, questi consumi sono destinati a proseguire fino almeno a fine anno – conclude la Confartigianato apuana -.

Un vero salasso per tante categorie di lavoratori  e piccole imprese che davvero avrebbero bisogno di una mano dallo Stato: rilanciamo la proposta della Cgia al Governo – conclude l’associazione – di restituire parte di questo gettito agli autotrasportatori e a chi utilizza un veicolo ogni giorno per motivi di lavoro, come tassisti, agenti di commercio e altri ancora, andando ad aumentare il credito di imposta sui carburanti in sede di dichiarazione dei redditi”.