Le critiche mosse nei confronti del nuovo Regolamento di Polizia urbana, approvato dal Consiglio comunale di Massa, appaiono oltremodo ingiuste e ingiustificate se non addirittura sorrette da motivazioni di carattere politico ed ideologico. Sono stati strumentalizzati alcuni termini contenuti nell’atto, attribuendo agli stessi, del tutto estrapolati dal contesto normativo, un significato ed una valenza arbitraria frutto di un’interpretazione distorta.

Sorprende che le critiche vengano oltremodo amplificate da persone – quali Alessandro Gassmann e Fiorella Mannoia – che seppur famose nel mondo dell’arte e dello spettacolo, non appaiono certamente i soggetti più idonei a giudicare la bontà dei regolamenti comunali. Ognuno è libero di esprimere la propria opinione, ma nel rispetto e la dovuta cautela nei confronti di tutti e di questa amministrazione a cui non si possono attribuire decisioni che vanno ad incidere in maniera impropria su usi e costumi sociali. Corre inoltre l’obbligo di precisare una volta per tutte che il Regolamento di polizia urbana è stato solamente adeguato e aggiornato alle nuove disposizioni adottate a livello nazionale.

La terminologia ricalca, pressoché in modo totale, il contenuto del Regolamento precedente e il merito di quello attuale, tra le altre cose, è aver contestualizzato il divieto di alcuni comportamenti nell’ambito di tipologie specifiche quali l’accattonaggio molesto e la prostituzione. Sappiamo quanto questi due tipi di comportamenti, in special modo il secondo, rappresentino un problema riconosciuto da tutti a tutela del turismo cittadino.

Ci spiace che si stiano strumentalizzando iniziative regolamentari che vanno nella direzione di un miglior funzionamento del controllo e della vigilanza della città facendo assurgere a cronaca nazionale opinioni non soltanto infondate o non rispondenti al vero, ma soprattutto lesive dell’immagine di questa amministrazione e della città di Massa.

Per tale motivo, non mancheremo di valutare attentamente i singoli commenti e dichiarazioni, da chiunque provengano, e se ritenuti sussistenti i presupposti di legge, verranno segnalati all’Autorità giudiziaria a tutela dell’immagine della città.