Nascondere l’ennesimo fallimento suo e dell’amministrazione a trazione PD (o quello che sarà) dietro un banale: ci riproveremo, ha fatto, e farà perdere, altri anni a questa città che ha bisogno di atti concreti per riemergere dallo stato di indigenza in cui l’avete fatta piombare.

Vi avevamo sottoposto idee e possibilità per rilanciare quella zona, ma ricordo come in commissione, lei e sindaco compreso, avete sorriso e scosso il capo alla possibilità di emulare un novello “Mercato Centrale” come quello di Firenze che avrebbe riqualificato l’area, creato posti di lavoro, aiutato i commercianti dentro la struttura e, soprattutto, fatto da traino per un’area che resterà per molto tempo ancora morta.

Adesso non è sufficiente fare spallucce e dire che era tutto sbagliato e che ci riproverete.

Se aveste ascoltato quanto vi avevamo detto, soprattutto in commissione lavori pubblici, cui lei interviene ogni tanto, forse avrebbe individuato una strategia migliore che non quella di creare innanzitutto dei fondi commerciali (per i quali stiamo ancora aspettando un bando per l’assegnazione ma che, nel frattempo, sono già stati dati ad un’associazione molto vicina alla Giunta e non si capisce con quale criterio).

Portare a termine dei lavori che provengono da situazioni pregresse, senza riuscire ad incidere, a concludere un progetto in maniera incisiva, ma limitandosi ad un “maquillage” (vedasi murale”), significa voler distogliere lo sguardo dai reali problemi.

Ma almeno noi che facciamo politica con l’unico scopo di rendere migliore questa città, non abbocchiamo allo specchietto per allodole.

Alla folle idea di proporre un finto “project-financing” che coinvolgesse i commercianti a finanziare l’intervento acquistandosi il fondo, si è susseguito l’annuncio dell’interessamento di una catena di grande distribuzione, poi è stata inserita una sala polifunzionale come obbiettivo strategico (e vincolante anche per il finanziamento) che in realtà si è dimostrata il vero tallone di Achille (sarebbe come aprire un locale di lap-dance a fianco di una chiesa): ma in alcun modo avete pensato a recuperare e coordinare quanto già esiste nel territorio.

E mi riferisco all’argomento di questi giorni: l’ex cinema Astor.

E’ già una sala che avrebbe i requisiti di quel bando andato desolatamente deserto, ma soprattutto richiederebbe un investimento minimo: sarebbe disponibile in tempi rapidi, risolverebbe un grosso problema di degrado, eviterebbe lo spopolamento di gente dal centro storico (caso mai non ve ne accorgeste chiudono anche molte attività) e consentirebbe di usufruire di tutta l’area del mercato coperto per fare altro.

Ma c’è un problema: senza la sala polifunzionale verrebbero a mancare i soldi dei finanziamenti.

E quindi non basta fare “spallucce” alzando le mani scusandosi se al bando di gara non si è presentato nessuno: bisogna dire chiaramente alla gente che è fallito il progetto in toto. Penso che la soluzione migliore sia quella che ve ne andiate a casa bollati per manifesta incapacità (se non altro amministrativa) e che la gente, l’elettore sovrano torni padrone del proprio destino.

Nel frattempo, passati 4 anni, la città è ancora ad aspettare qualcosa che la renda viva: ma tanto tra poco cominceranno gli annunci da propaganda elettorale e vedremo se qualcuno crederà ancora alle vostre sirene.

 

Il consigliere di Toscana Attiva – Direzione Italia

Stefano Caruso