Le previsioni sono state rispettate. Consiglio d’amministrazione ad alta tensione all’Accademia delle Belle Arti. Nonostante le rassicurazioni della direttrice, Lucilla Meloni che ha cercato di smorzare le polemiche, ieri pomeriggio il cda è stato interrotto dall’uscita di scena, con tanto di porta sbattuta della presidente Anna Laghi. Un gesto che arriva dopo l’uscita della terna dei nuovi candidati alla presidenza, arrivata, con grande tempismo, a soli sei mesi dalla gestione Laghi , e con largo anticipo rispetto alla scadenza del mandato, prevista solo nel mese di agosto.
Accademia: interrotto il consiglio d’amministrazione. La nomina dei tre candidati per il dopo Laghi (in lizza l’avvocato Michele Caro, il commercialista Giancarlo Casani e la professoressa Donata Levi) doveva essere solo un passaggio “tecnico”. Un modo per portarsi avanti col lavoro e arrivare alla scadenza del mandato di Anna Laghi con le idee chiare, senza dover far ricorso, come nella gestione precedente (quella di Simone Caffaz) a una lughissima prorogatio.
Ma, in realtà, la spiegazione della direttrice Luc illa Meloni sembra non aver convinto la presidente Anna Laghi che ha interrotto il cda in segno di protesta contro quello che, non solo per lei, sarebbe apparso come un atto di delegittimamento del suo operato.
Tutto questo secondo le voci di corridoio (il cda si è svolto, a porte chiuse) perché la presidente Laghi al momento non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Un no comment assai elqouente, che testimonia un clima di tensione che si sarebbe creato ai vertici dell’istituto di Belle Arti cittadino. E che si sarebbe palesato nell’esito del consiglio d’amministrazione.
Le divisioni interne. Per la direttrice Lucilla Meloni non esistono fazioni, e anche solo parlarne vorrebbe dire remare contro allo storico istituto di Belle Arti. Ma. e l’esito del cda lo ha dimostrato in Accademia le acque sembrano tutto fuorchè calme. E le due anime dell’istituto sarebbero belle e organizzate: da una parti professori “storici” della scuola, da Piergiorgio Balocchi a Gianni Chiappello, Ricci.
Sarebbero loro ad aver individuato nella terna dei candidati alla presidenza (per il dopo Anna Laghi) la docente universitaria Donata Levi. E per la direzione il professor Ciampolini. Sembra, secondo i rumors che circolano in queste ore dopo il consiglio d’amministrazione ad alta tensione, proprio per destabilizzare l’anima “romana” dell’Accademia quella che fa capo alla direttrice Meloni e a Luciano Massari. E sembra che proprio da questo “ramo” dell’istituto e dal professor Massari sarebbe arrivata la candidatura del commercialista Giancarlo Casani e dell’avvocato Caro.
I giochi non sono ancora fatti. Sembra che i giochi non sono per nulla già fatti. E, rimanendo nell’ambito della cronaca, senza dare adito ai retroscena, la nomina della terna dei candidati al dopo Laghi, non è stata un passaggio tecnico e indolore. Soprattutto non è stato indolore nei confronti della attuale presidente che, a soli sei mesi di mandato, con progetti e lavori in corso, ha visto già pronti i sostituti. E che la professoressa Anna Laghi non l’abbia presa bene, nonostante le rassicurazioni della direttrice sul clima idilliaco che si respira in istituto, lo dimostra il fatto che se ne sia uscita nel bel mezzo del consiglio di amministrazione. Anzi ancor prima che il consiglio stesse entrasse nel vivo. Non certo perché aveva altri impegni.
il tirreno