Addio filze e faldoni. Addio scartoffie, code agli sportelli, ma anche decine di username e password da appuntarsi per non dimenticarle (e che spesso rischiamo di perdere), una diversa per ogni servizio. Arriva infatti Spid, un unico username e password per entrare in tutti gli uffici della pubblica amministrazione.
Il Pin unico è stato tenuto a battesimo oggi a Roma dalla ministra Madia. C’era anche la Toscana, una delle sei regioni che hanno già aderito alla nuova piattaforma ed è una delle due, l’altra è l’Emilia Romagna, che partiranno già dal 15 marzo.
Di più. “La Toscana – ricorda l’assessore ai sistemi informativi Vittorio Bugli, che ha partecipato alla conferenza stampa romana – da tempo è al lavoro per l’identificazione e accesso ai servizi on line con credenziali uniche. L’abbiamo fatto con la carta sanitaria, che oramai dovrà servire solo per pochissimi servizi ad altissimo livello di privacy”. Ora arriva Spid, che sarà, appunto, un unico username e una unica password con tre diversi livelli di sicurezza a seconda dei servizi.
Cosa succede dal 15 marzo? In Toscana tutti hanno la carta sanitaria. Basta attivarla (od averla già attivata) e il passaggio a Spid sarà semplicissimo: basterà andare su www.open.toscana.it e cliccare sul bottone corrispondente a uno dei soggetti autorizzati al rilascio della nuove credenziali, ovvero InfoCert, Poste o Telecom. I toscani già registrati quindi lo potranno fare comodamente on line, senza neanche recarsi fisicamente ad uno degli sportelli dei sopradetti soggetti.
Ma la Toscana è avanti anche nell’offerta di servizi. Non saranno infatti disponibili solo quelli dispensati dal governo e se ne aggiungeranno altri, messi a punto dalla Regione o dagli enti locali. “La Regione – spiega l’assessore – grazie al portale Open Toscana aperto due anni fa, aiuterà anche i Comuni nell’adeguamento dei propri servizi e nel passaggio a Spid. Se vogliamo che la rivoluzione digitale investa davvero i cittadini e le imprese della Toscana, tutti i comuni, anche quelli più piccoli, devono fare quel salto. Nell’agenda dell’attuale giunta la sfida digitale e i servizi on line sono un tema importante che ci vede impegnati su più fronti: nell’offerta dei servizi che si realizza anche facendo crescere un ecosistema di imprese e startup che li creino, attraverso un unico centro in cloud dal quale possono essere gestiti, ma anche assicurando banda larga e ultralarga a tutti i cittadini, in mod o da usufruirne”.
Spid è un codice che permette ai cittadini di identificarsi e di accedere in sicurezza a tutti i servizi della pubblica amministrazione, anche quelli che richiedono dati estremamente personali. L’acronomimo sta per “sistema pubblico di identificazione digitale”. Permetterà di prenotare le analisi presso la Asl e scaricare i risultati sul computer di casa o sul telefonino, pagare le tasse, presentare la dichiarazione dei redditi o ricevere i rimborsi dell’agenzia delle entrate, iscriversi a un concorso pubblico, ottenere un certificato, consultare il proprio Cud, richiedere gli assegni familiari o far domanda per il riscatto della laurea in vista della pensione. E’ sicuro. E non varrà, in prospettiva, solo per gli uffici pubblici. Il sistema consentirà infatti di accedere anche a servizi di aziende private, se adotteranno questo passpartout digitale.
“Oramai le persone sono abituare a fare molte operazioni sulla rete – dice Bugli – , dagli acquisti ai movimenti bancari, dalle prenotazioni delle vacanze alla prenotazione degli spettacoli. Se la pubblica amministrazione vuole stare al passo e non essere lontana dalle persone, deve poter offrire anche i suoi servizi online. Ma siccome i servizi della pubblica amministrazione sono più “delicati” dal punto di vista della privacy delle persone, si trattava di avere un sistema unico di accesso che fosse, allo stesso tempo, facile e sicuro. Ora lo abbiamo.”
In Toscana in più di 245 mila hanno utilizzato nel 2015 i servizi autenticati e protetti di Open Toscana: 48 mila solo negli ultimi tre mesi, tra i sette e gli ottomila al giorno. Sono il 12 per cento della popolazione che usa un personal computer. La maggior parte sono cittadini tra i 65 e i 36 anni. Pisa e Prato, in rapporto alla popolazione, sono le province con il maggior numeri di accessi. In valori assoluti è prima invece Firenze. La Toscana ha tenuto a battesimo a luglio del 2014 anche un app, ToscanaID, che consente di autenticarsi da tablet o smartpphone, senza la necessità di un lettore per smartcard. L’hanno installata in oltre diecimila, con un tasso di crescita di oltre quaranta nuovi utenti ogni giorno.