Obiettivo dell’attuale campagna è garantire un’efficace copertura vaccinale contro il meningococco C, e questo obiettivo può essere ottenuto sia con il vaccino monovalente che con quello tetravalente. Quello che conta è la copertura vaccinale, che dovrà essere la più alta possibile contro il meningococco C, ottenuta con i vaccini disponibili, tetravalente o monovalente. Dagli uffici dell’assessorato giungono doverose precisazioni in merito a voci che cominciano a circolare sui media, su una supposta disparità di trattamento tra cittadini che riceveranno il vaccino tetravalente (contro i ceppi ACYW), e quelli che riceveranno il monovalente (C).

I casi di meningite registrati in Toscana non sono un fenomeno nuovo – spiegano dagli uffici -, ma si tratta di una circolazione anomala di un particolare ceppo di meningococco C, iniziata a gennaio 2015. Durante questi mesi la situazione è stata attentamente monitorata attraverso un sistema di laboratori che permette di avere un controllo in tempo reale della situazione epidemiologica, un sistema estremamente sensibile, che ci permette di identificare, tramite la genotipizzazione, i ceppi causa della malattia.

L’osservazione di un anno – fanno sapere dall’assessorato – ci consente di dire che l’unico responsabile dell’aumento dei casi malattia invasiva da meningococco è il ceppo C, caratterizzato da un tratto ST11 che non è mai stato ritrovato in altri ceppi isolati dai casi toscani. Quindi, volendo allargare la vaccinazione e garantire l’immunizzazione al maggior numero di persone, in considerazione della difficoltà a reperire il vaccino quadrivalente sul mercato internazionale, si è deciso di utilizzare anche il vaccino monovalente, di più facile approvvigionamento.

A riprova dell’efficacia del monovalente, si ricorda che questo vaccino è quello utilizzato per la vaccinazione dei nuovi nati da oltre 10 anni e che proprio nella fascia dei più piccoli nel 2015 non si sono registrati casi, mentre questa fascia risultava la più colpita nel 2004–2005.

Il vaccino monovalente utilizzato per questa campagna è quello coniugato Menjugate, da non confondersi – come qualcuno ha scritto – con il Mencevax, che è un vaccino ormai obsoleto e non coniugato, usato soprattutto in passato per i viaggiatori diretti nei Paesi cosiddetti della fascia della meningite.