“Enrico, ripensaci. Chiediamo che Rossi intervenga in sede di conferenza Stato/Regioni, prevista in questi giorni, riformulando la propria posizione in merito alla vicenda del porto di Marina di Carrara, riconoscendone la naturale collocazione nel Sistema Toscano della portualità con Livorno e Piombino, anche a salvaguardia dei livelli occupazionali che avrebbero più analogia con i porti toscani che non con quello di La Spezia”: è l’appello al presidente della Regione Toscana che lancia Riccardo Barontini (Filt Cgil Toscana). Che annuncia: “Non ci fermeremo a questo appello ma continueremo la nostra battaglia: in coda allo sciopero di domani su Massa Carrara promuoveremo iniziative conseguenti alla rivendicazioni del territorio che riguarderanno la portualità e il poco nobile trattamento che sta subendo”.
Questo, mentre in Italia si vedono i presidenti di Regioni dove insistono porti (da Crocetta in Sicilia a De Luca in Campania, da Toti in Liguria fino alla Regione Sardegna.) molto preoccupati e mobilitati sulla funzionalità degli accorpamenti pensati da parte del ministro alle infrastrutture Graziano Delrio.
“Vediamo in altre regioni che le istituzioni e la politica insieme danno battaglia sulla questione degli accorpamenti portuali, dimostrando attenzione alle esigenze dei propri territori – spiega Barontini -. Qui non troviamo, principalmente nella Regione Toscana, supporto a sostegno della vicenda ex Autorità Portuale di di Marina di Carrara, che noi riteniamo naturalmente parte del sistema di Autorità di Sistema Portuale, insieme a Livorno e Piombino. Noi non ci siamo mai pronunciati contrari agli accorpamenti – precisa il sindacalista della Filt Cgil Toscana -: abbiamo solo chiesto che nel dispositivo legislativo si tenesse conto dell’ubicazione regionale dei porti e delle scelte industriali in corso d’opera, dentro un’idea di sistema che potrebbe avviare percorsi occupazionali. La riforma pensata dal governo resta per noi zoppa anche perché continua a non contenere nessuna indicazione sulle ripercussioni occupazionali nel lavoro portuale e non chiarisce la posizione contrattuale dei dipendenti delle ex Autorità Portuali”.