“Ci vorrà ancora del tempo…” l’ennesimo perito, l’ennesimo ingegnere l’ennesimo direttore lavori, l’ennesima commissione tecnica, l’ennesima commissione politica, l’ ennesimo studio idraulico per il disastro avvenuto nel 2014, stessa storia del 2012, di Aulla nel 2003, e per tutti gli altri disastri provocati “dagli eventi atmosferici”.
Purtroppo sarà anche questa con lo stesso esito, tutto in prescrizione.
Noi cittadini come si dice “ becchi e bastonati”.
Come si può ancora credere nella pubblica amministrazione, come si può ancora credere alla giustizia, alla fine pagano sempre i cittadini, e i veri responsabili al loro posto di lavoro, nessuna preoccupazione, basta aspettare, tutto andrà in prescrizione.
Noi invece dobbiamo vivere nella paura che succeda di nuovo, anche perché ad oggi nulla è ancora stato fatto per la sicurezza del fiume; come sempre si presentano progetti di luminari pagati profumatamente, poi si pagano altri luminari che contraddicono i primi anche questi pagati profumatamente, e noi invece paghiamo i mutui, i prestiti, per ripristinare i danni subiti e cercare di prevenire, anche se sappiamo bene che poco possiamo fare.
Io propongo di interpellare la Cassa Edile o l’associazione di categoria che ci mandi un carpentiere con una settima di esperienza, gli paghiamo un panino con il lardo ed un bicchiere di vino, ed immediatamente ci dirà quello che tutti noi possiamo vedere. Un argine fatto di scogli, il primo argine fatto nel tempo, perché allora il fiume era in basso, poi sopra l’argine di sassi una colata di cemento con poco ferro e appoggiata senza un minino collegamento credibile, sopra la colata di cemento un’altra colata di cemento con poco ferro di poco spessore e senza un collegamento serio né con il primo muro di cemento e tanto meno con la scogliera. Inoltre tra un troncone ed un altro un foglio di polistirolo. Il nostro amico carpentiere, con una settimana di esperienza, si straccerebbe le vesti: “una cosa di questo tipo potrebbe forse andare bene un pollaio”. Finita la perizia, il tempo di un panino ed un bicchiere e euro 4,50 di spesa.
Per elargire denaro ad amici e conoscenti, consulenti e professionisti, ditte e progettisti, si è fatto un fiume pensile. Mai il Carrione lo è stato, ma ancora oggi , e ripeto non si è ancora fatto nulla per la difesa del territorio, si parla di rialzare gli argini. Considerando che il nostro torrente si rialza mediamente di un paio di metri ogni 10 anni, sperando che vada tutto bene, magari il nuovo intervento metterà in sicurezza i 285 m nuovi, ma da tutte le altre parti dove l’argine è costruito come sopra descritto…? La soluzione è un nuovo argine e tra 10 anni il nostro fiume sarà 10 metri sopra il livello della strada.
I cittadini sono ormai rassegnati, non hanno più speranza, non credono più, subiscono passivamente nello sconforto più totale.
Gianni Ilari esponente Forza Italia Carrara