Si costituisce anche nella Provincia di Massa-Carrara il Comitato per il no nel referendum costituzionale confermativo, previsto in autunno, relativo alla riforma costituzionale che avrà l’avallo del parlamento entro aprile.
Per arrivare al via ufficiale, previsto entro la fine di febbraio nel corso di un incontro pubblico a cui parteciperà Sandra Bonsanti, che fa parte del consiglio di presidenza di Libertà e giustizia, è nato un gruppo promotore costituito nel corso di un incontro avvenuto in un locale del centro a cui ha preso parte un significativo numero di persone.
Sono stati indicati a farne parte Milene Mucci, Valeria Palmegiani, Nicola Del Vecchio, Alessandro Bandoni, Giuliano Bianchi, Paolo Fraschini, Gioacchino Pitanti, Paolo Vatteroni, Paolo Bissoli, Maura Antonioli e Andrea Biagioni: un percorso che dovrà essere il più inclusivo possibile per aggregare chi ha a cuore, come risultante, il futuro della democrazia nel nostro paese.
Non siamo conservatori e non siamo contrari alle riforme: siamo contro a questa riforma, nata da un percorso extra parlamentare, che rappresenta una torsione che apre spiragli pericolosi verso un possibile autoritarismo o nella migliore delle ipotesi verso una democrazia oligarchica non rappresentativa.
Non saremo chiamati in autunno a scegliere tra conservatorismo e progressismo, tra difensori dello status quo e riformisti, ma tra il no, da una parte, per la libertà di decidere e poter cambiare anche opinione, e il sì, dall’altra, che rappresenta l’ignoto di un poter affidato a una sola persona, non importa chi o quale sia la sua appartenenza.
Per affrontare la scelta occorre leggere la riforma costituzionale alla luce di quella elettorale, nota come l’Italicum: è, in linguaggio giuridico, il combinato disposto delle due riforme a far presagire un inversione oligarchica. Spingendo la retorica se la prima è la miscela infiammabile, la seconda ne è il detonatore. La vittima da sacrificare sull’altare il principio di rappresentatività.
Non siamo contro una riforma del Senato che ne delimiti la composizione e ne ridisegni le funzioni per superare il bicameralismo perfetto: siamo contro questa riforma che riduce quella che finora poteva essere considerata come la camera alta, esprimendo la seconda carica dello Stato, in un dopolavoro di consiglieri regionali e sindaci, che la spogliano di rappresentatività: il Parlamento, composto da due camere, è e deve continuare ad essere eletto direttamente dal popolo, come in tutte le democrazie evolute occidentali
Non migliore il destino della futura Camera dei deputati, che sarà formata grazie all’Italicum, per 2/3 da parlamentari scelti direttamente dalle segreterie dei partiti, e che vedrà il suo ruolo sminuito e annichilito, stretto da un potere del’esecutivo, una vera invasione, che potrà persino arrivare a determinarne l’agenda dei lavori, prerogativa autonoma di ogni assemblea legislativa.
Ci vorranno far credere che questa riforma è la via maestra verso la riduzione dei costi della politica e la governabilità: in realtà è una scorciatoia pericolosa. Ed il pericolo è trasversale, colpisce tutti, ci riguarda tutti.
Compito nostro, con l’aiuto di tutte le persone di buona volontà, è togliere questo velo di maya che ci hanno posto di fronte agli occhi e capire che cosa c’è in ballo realmente.
Per contattare il gruppo promotore: comitatonomassacarrara@gmail.com