In data 02 febbraio c.a. è apparso su un social network la notizia che un cittadino massese, recatosi al NOA di Via Mattei, quando è tornato al suo autoveicolo avrebbe colto il titolare di una carrozzeria massese, che si occupa anche del recupero e della custodia dei veicoli oggetto di sanzione e di fermo, intento a fotografare gli autoveicoli in sosta.

Fermo restando che non si può chiaramente ricostruire la dinamica dell’accaduto, si aprono interrogativi sul perché di questo comportamento:  il cittadino dichiara che si è sentito rispondere che avrebbe dovuto pagare un’ipotetica “sanzione” di 41 euro, senza sapere a che titolo, e che se non l’avesse fatto sarebbe comunque arrivata al proprio domicilio una sanzione maggiorata.

Il cittadino ha pagato ed è stata emessa una normale ricevuta fiscale intestata alla carrozzeria, con l’applicazione dell’IVA al 22% (il che denota che si tratta di una ricevuta fiscale per prestazione di opera o servizio), con l’indicazione del modello dell’autoveicolo e della targa, ma dalla quale non si evince chiaramente il motivo della sua emissione.

Prendendo per buono il fatto che potesse essere una fattura relativa al “diritto di chiamata” per rimozione autoveicolo, restano molti dubbi sulla liceità della condotta e della regolarità del documento.

Nel merito, il parcheggio del NOA è privato ad uso pubblico, ove si sosta dietro pagamento di corrispettivo al momento dell’uscita. Ma non c’è un Corpo di Vigilanza privato che perlustra l’area per rilevare irregolarità ed all’occorrenza chiamare il carro attrezzi per rimuovere un ostacolo.

Pertanto non si capisce come sia possibile contestare una sosta ancora prima di aver pagato l’uscita e, soprattutto, dato che era presente il carro attrezzi, se l’autoveicolo fosse stato di “intralcio” qual è l’organo competente a chiamare il carro attrezzi per rimuovere l’ostacolo?

In secondo luogo come è possibile lasciare ad un soggetto terzo discrezionalità d’intervento e di violazione della privacy attraverso lo scatto di foto per poi “irrogare sanzione” senza averne titolo?

A tal proposito ho presentato un’interpellanza al Presidente del Consiglio affinché l’Amministrazione:

 

  • chiarisca e porti a conoscenza il sottoscritto se è informata sul contenuto della convenzione stipulata dalla ASL e se questa prevede un siffatto comportamento;

 

  • informi il Comandante della Polizia Municipale e acquisisca un parere ufficiale sulla regolarità della procedura e, soprattutto, sgomberi il campo dall’ipotesi che questa condotta veda, poi, l’intervento della Polizia Municipale per irrogare una sanzione non contestata in flagranza e, soprattutto, da organi preposti al controllo.

 

Il consigliere di Italia Unica

Stefano Caruso