Lui è un dipendente Asl, lei è disabile e hanno due figli a carico, entrambi senza lavoro. Vivevano in un alloggio Erp dal quale sono stati allontanati ieri, con uno sfratto esecutivo, a opera dell’ufficiale giudiziario e delle forze dell’ordine. Avevano accumulato una morosità di 48 mila euro su un affitto di 160 euro mensili a fronte di un reddito che secondo l’ente sarebbe di 40 mila euro annuali. E così, ieri sera, hanno rischiato davvero di dormire all’addiaccio. Solo in extremis, dopo aver raccontato la loro storia davanti all’Assemblea Permante, riunita proprio in quelle ore nella sala di rappresentanza, hanno ottenuto dal sindaco Angelo Zubbani – interpellato dagli ex presidianti – di trascorrere almeno una notte in albergo.
Il giro di vite contro gli inquilini morosi inizia a farsi sentire anche in città. Quello di ieri sera, a carico della famiglia Trojan, è stato solo il primo di una serie di provvedimenti che si preannuncia purtroppo lunga. Nel comune di Carrara gli occupanti senza titolo con morosità grave che non sono rientrati nella sanatoria aperta a fine 2015, sono almeno una cinquantina. La notizia dello sfratto non è passata inosservata e così questa mattina, davanti al municipio, si è presentato un gruppo di trenta persone a solidarizzare con i Trojan. «Il nostro reddito non è quello che risulta a Erp e con 700 euro al mese non riesco a pagare l’affitto. Da anni siamo senza gas e acqua» racconta Adolfo, dipendente Asl, conosciuto nel centro storico come il “lavanderino” per la sua abitudine di fare il bucato nelle fontane pubbliche. Lui e la moglie, Caterina Ferraro, sono stati ricevuti dalla vicesindaca Fiorella Fambrini e dal primo cittadino Angelo Zubbani che subito dopo hanno aperto un tavolo con Erp, per provare a risolvere il caso.