Svolta nella notte: i carabinieri hanno arrestato un massese di 45 anni con l’accusa di aver sparato e ferito Azouz Essadik, il marocchino di 24 anni gambizzato in via del Fescione sabato sera (19 dicembre). Gli inquirenti in attesa della convalida del fermo mantengono il più stetto riserbo sull’identità dell’arrestato, ma si tratta di una persona già conosciuta dalle forze dell’ordine.
Il ferito intanto verrà dimesso domenica 20 con una prognosi di 21 giorni. Coordinati dal pm Alessandra Conforti e dal tenente Rosa Sciarrone, i militari della stazione di Massa continuano a indagare per capire i motivi della sparatoria. Sono stati alcuni testimoni, tra cui la vittima, a fornire gli elementi che hanno permesso di individuare chi aveva premuto il grilletto per ben tre volte.
il tirreno
Tre colpi di pistola, tutti a segno. Chi ha sparato ha mirato alle gambe del giovane, un ventenne marocchino, e poi è fuggito. Lasciandolo a terra. È successo sabato 19 intorno alle 19 in via del Fescione. Probabilmente dopo una lite legata al mondo dello spaccio della droga, che in quella zona è particolarmente diffuso.
Una volta solo il marocchino è stato soccorso da qualcuno. Forse un parente o un connazionale che ha chiamato col cellulare, oppure una persona che è passata da lì. Comunque qualcuno che non voleva essere immischiato nella vicenda, dato che dopo averlo caricato in auto lo ha lasciato poche centinaia di metri più in là. Nei pressi del bar Logos di Poveromo. Il ferito è entrato nel locale sporco di sangue ed è stato chi era dietro il bancone ad avvertire il 118. Poi l’ambulanza ha chiamato i carabinieri mentre portava il ventenne al pronto soccorso del Noa.
Una dinamica da criminali veri. Gli spari in un posto isolato, a seguito di una lite che gli inquirenti collocano nel mondo della droga. Poi il soccorso omertoso, con chi ha dato una mano che si dilegua per non avere grane. È probabile che la decisione di scaricare il marocchino davanti al bar sia stata presa in un secondo tempo, quando cioè ha capito che per quelle ferite serviva un medico.
Le indagini sono in mano al nucleo operativo dei carabinieri di Massa. Il ferito non collabora, chi era nel locale ha raccontato solo l’epilogo della vicenda. «Abbiamo visto quell’uomo avvicinarsi barcollando – hanno spiegato alcuni clienti ai militari -, credevamo lo avessero picchiato. Con la luce però il sangue si vedeva chiaramente. E abbiamo telefonato al 118».
C’è da ricostruire quello che è successo prima. Due pattuglie in serata sono andate in via del Fescione e tre uomini sono stati portati in caserma. Nessun provvedimento nei loro confronti, ma hanno visto o sanno qualcosa. Perché in quella strada a ridosso del cavalcavia dell’autostrada appena fa buio arrivano pusher e tossicodipendenti. Si trova soprattutto cocaina, ma anche eroina. Chi spaccia ha i suoi nascondigli e quindi occupa sempre la stessa posizione. Il ventenne era già stato identificato dalle forze dell’ordine, ma non ci sono grossi precedenti a suo carico. L’ipotesi è che si tratti di un pesce piccolo che ha creduto di poter vivere da pesce grosso. Facendo uno sgarro a chi non doveva, nel mondo degli stupefacenti del resto sono situazioni che capitano spesso. Lui per ora tace, aiutato dal fatto che in ospedale i carabinieri più di tanto non possono chiedergli. Le sue condizini, seppur gravi, non sono disperate.
Non rischia la vita, anche se ha perso molto sangue. Verrà interrogato nuovamente questa mattina. Ma la soluzione del caso è in via del Fescione, per questo si continuerà a battere quella strada anche nei prossimi giorni. Dando un’occhiata a quello che hanno ripreso alcune telecamere.