Il suo è soltanto l’ultimo di una sfilza di nomi che riempie un foglio formato A4. Resta il fatto che essere presi in giro così da una ragazzina fa male all’amor proprio di un uomo poco meno che cinquantenne e soprattutto fa male al suo conto in banca, dato che è stato costretto a sborsare tremila euro per impedire che quella teenager (ma era proprio una teenager?) pubblicasse sul profilo Facebook dell’uomo un video che lo ritraea nudo come mamma l’ha fatto in atteggiamenti sui quali è doveroso stendere un velo pietoso.
La truffa non è nuova, ma nonostante questo c’è ancora chi ci casca con tutte le scarpe. Anche perché le giovani usate come esche sono davvero carine. Come quella che ha preso in giro l’ultraquarantenne. La ragazza gli ha detto di abitare in Belgio ma di amare tanto l’Italia. E soprattutto di adorare gli uomini italiani. Lui, forse in crisi di mezza età e alla ricerca di conferme, nonostante moglie e tre figli, si è fatto lusingare e dopo i primi messaggi privati su Facebook è diventato più sciolto e ha accettato di giocare un po’ con quella giovane, che dall’età poteva anche essere sua figlia. E ha fatto male perché è caduto in una truffa e ha dovuto scucire qualche migliaio di euro per non vedere il filmino che lei aveva girato mentre si video chiamavano con Skype.

Il profilo Facebook della ragazza è sparito così come era comparso dal nulla nel giro di pochi giorni. Ma ormai la frittata era fatta perché il cinquantenne aveva accettato l’invito a videochiamarsi e soprattutto si era spogliato mentre parlava con la belga. Immagini che sono state registrate e utilizzate per un ricatto bello e buono. Alla postale di casi come questo ce ne sono una decina. C’è pure chi c’è cascato, come la vittima dell’ultimo raggiro, e su Skype si è mostrato come mamma lo ha fatto. Risultato? È stato registrato e poi ricattato: «O mi dai i soldi oppure metto queste immagini sulla tua pagina Facebook». Il costo per questa debolezza è stato di qualche migliaio di euro. Probabilmente se non fosse arrivata una seconda richiesta di denaro avrebbe pagato senza dire niente alle forze dell’ordine.
Se si cade in questo tipo di ricatto occorre non perdere la calma e non pagare assolutamente nulla, Non solo è consigliabile prendere nota di tutti i contatti possibili del ricattatore: nome utente, indirizzo e-mail e foto di qualsiasi tipo. Solo così si potrà procedere ad una denuncia alla polizia postale, anche se difficilmente si riescono a trovare i responsabili. Infine se si vuole fare un favore agli amici di Facebook – altre possibili vittime – bisogna bloccare il truffatore su tutti i social tramite i quali vi ha contattato, incluse le eventuali chat con registrazione nelle quali possano essere presenti vostri contatti di qualsiasi tipo. Ma soprattutto non bisogna pagare nemmeno un centesimo, ignorando le mail minacciose che vi vengono inviate. Non posteranno mai alcun video, non ne hanno l’interesse.

 

il tirreno