Truffa alle assicurazioni: richiesta di rinvio a giudizio per cinque, fra loro un avvocato e due carrozzieri. Le accuse contestate sono truffa e falsa procura. L’udienza davanti al gup è fissata per il prossimo 22 ottobre.
Una indagine complessa, condotta dal procuratore capo Aldo Giubilaro, che prende le mosse da fatti compiuti cinque anni fa e, sempre secondo l’accusa, proseguiti fino al 2010.
La richiesta di rinvio a giudizio riguarda un avvocato, Paolo Monticelli(originario di Sanremo e residente a Carrara difeso dall’avvocato Rinaldo Reboa), l’ipotesi accusatoria mossa nei suoi confronti è (art.485 e 481 c.p.) falso in scrittura provata e falsità ideologico in certificati. Due carrozzieri di Avenza,Davide e Alessandro Del Padrone (assistiti dal legale Giancarlo Caricato), per falsa testimonianza e fraudolento danneggiamento dei beni assicurati (reato contestato in concorso con l’avvocato Monticelli e due “prestanome”: Mirko Babbini di Ortonovo (assitito dall’avvocato Clauda Bugliani) e Riccardo Frediani di Carrara difeso dal legale Alessandro Ravani di Aulla.
Fra le parti offese c’ è l’ assicurazioni Unipolsai (già Fondiaria -Sai).
La vicenda, secondo quanto ricostruito dall’accusa che ha chiuso l’inchiesta chiedendo il processo per le cinque persone iscritte nel registro degli indagati. In concorso fra loro, il legale, i carrozzieri e i due prestanomi, avrebbero , secondo l’accusa, inscenato i sinistri, al fine di conseguire gli indennizzi dell’assicurazione.
Un “modus operandi” che sarebbe avvenuto attraverso false dichiarazioni con cui poi venivano certificati i presunti sinistri e ottenuti i risarcimenti. Somme relative ai danni subiti dai veicoli che venivano messi nero su bianco dai carrozzieri di Avenza. E che si concludevano sempre con la constatazione amichevole del sinistro stesso, con relativo indennizzo da parte dell’assicurazione. Un risarcimento che veniva avvalorato da un preventivo “confermato in ogni sua voce, spesa e danno” dai titolari della carrozzeria finiti nel registro degli indagati e per cui è stato chiesto il processo.
Un “modus operandi” che secondo l’accusa vedeva coinvolti diversi professionisti e che, con le identiche modalià, non sarebbe un caso isolato ma, in tutta Italia ha generato diverse inchieste e anche processi ad imputati eccellenti.
In questo caso specificio avvenuto a Carrara, la denuncia di alcune delle persone coinvolte, loro malgrado
nel giro dei sinistri finiti nel mirino della Procura, hanno dato il via alle indagini.
Un fascicolo che si è concluso, lo ricordiamo con la richiesta di rinvio a giudizio su cui si esprimerà il gip il prossimo 22 ottobre.
il tirreno