ospedale massaDue casi di influenza H1N1, anche se la gente comune la chiama suina, nella provincia apuana. Si tratta di due persone che adesso si trovano ricoverate nei reparti di rianimazione degli ospedali di Massa e di Carrara, in condizioni gravi ma stabili. Sono arrivate in ambulanza nei giorni scorsi per problemi respiratori: hanno gravi patologie croniche che complicano il quadro clinico. Il paziente di Carrara è un quarantenne, con il fisico decisamente debilitato; il paziente di Massa invece è un ottantenne.

Quando sono arrivati all’ospedale, entrambi, facevano fatica a respirare. Al punto che sono stati ventilati immediatamente. E così è suonato il campanello d’allarme nei medici che li hanno visitati e sono stati effettuati degli esami specifici. A Pisa.Dopo qualche giorno è saltato fuori che era H1N1. Il primo caso è stato accertato a Carrara venerdì, Massa invece ha ufficializzato il suo oggi intorno all’ora di pranzo. Una concomitanza che ha costretto l’Asl ad ammettere che c’erano due pazienti affetti dalla “suina”, anche perché la notizia aveva cominciato a diffondersi in città: «Confermiamo la presenza nelle rianimazioni di Massa e Carrara di due pazienti affetti da insufficienza respiratoria causata da virus H1N1. Le condizioni dei pazienti, nella loro gravità, sono stazionarie. Si specifica, al fine di evitare allarmismi, che le influenze causate da virus H1N1 rappresentano sporadiche manifestazioni in corso di epidemie influenzali», ha scritto il direttore di Dipartimento di Emergenza Alberto Baratta.
Baratta non fornisce molte indicazioni sui malati, se non che sono uomini e che uno ha circa quaranta anni (ma gravi problemi cronici) e l’altro è un ottantenne (anche lui con il fisico minato da patologie polmonari): «Non è il caso di fare dell’allarmismo – spiega il medico – perché anche l’anno scorso abbiamo avuto dei casi di H1N1 ai quali non è stata data tutta questa rilevanza. Non c’è rischio di epidemia, li stiamo trattando come qualunque altro paziente che si trova ricoverato in rianimazione. Con le dovute cautele ma senza per questo temere il contagio». Diversa la storia nel 2009 quando la suina provocò un’autentica psicosi collettiva e nella provincia apuana venne accertato un caso di H1N1 ad Albiano Magra, in Lunigiana. Un uomo che guarì dopo una lunga profilassi.
I due pazienti del 2015 all’inizio sembravano affetti da una grave forma di polmonite. Ma anche loro fin dal primo giorno a casa erano stati curati come se avessero una brutta influenza (soprattutto l’ottantenne). Invece visto che la cura di antibiotici non faceva effetto e che le condizioni peggioravano è stato deciso il ricovero. Ed è stato questo che probabilmente gli ha salvato la vita, anche se sono gravi il quadro clinico è stazionario e i dottori hanno mostrato un velato ottimismo nel dire che la prognosi potrebbe essere sciolta già a metà della prossima settimana.
L’Asl ha ufficializzato la presenza dei due malati per scongiurare l’allarme sociale. Ma è giusto dare alcune indicazioni. È consigliata una visita in ospedale se compaiono determinati sintomi. Negli adulti sono fiato corto o respiro affannoso, dolore o senso di compressione al torace o all’addome, improvvisa vertigine confusione mentale, vomito grave o persistente. Per i bambini invece le cose cambiano un po’: respiro frequente e difficoltoso, colorito scuro-bluastro, mancanza di sete, forte sonnolenza e scarsa interazione con gli altri, forte irritabilità, tanto da non voler essere toccato, iniziale miglioramento dei sintomi influenzali, seguito da nuovo peggioramento con febbre e aggravamento della tosse e febbre accompagnata da eruzione cutanea.
il tirreno