Essendo un uomo del fare, dell’agire, non appartengo a quella categoria di persone che criticano tutto e tutti, indipendentemente da quello che viene fatto.
Tra la politica del non fare nulla e criticare, e quella del fare qualcosa, seppur poco, preferisco di gran lunga quest’ultima.
Allora è giusto riconoscere all’Assessore Provinciale alla Cultura Lara Venè e all’Assessore Provinciale al Turismo Sara Vatteroni, di aver avuto una buona idea varando una sorta di weekend lungo per il rilancio del territorio Apuano.
Una quattro giorni ricca d’itinerari tematici, eventi e spettacoli, escursioni guidate e degustazioni di prodotti tipici, dal 16 al 19 giugno.
A questo progetto sperimentale di marketing territoriale, hanno aderito quasi tutti i comuni del territorio, coinvolgendo oltre trentacinque strutture ricettive tra la Lunigiana e la costa.
Inoltre, la bella notizia è che non è costato nulla, avendovi lavorato i dipendenti della stessa Provincia.
La dimostrazione che quando si vuole, si possono partorire idee a costo zero (o poco più) e sfruttare le “risorse umane” che la pubblica amministrazione possiede.
Certo, è ancora un pò poco per il rilancio del turismo della nostra zona, ma è senza alcun dubbio meglio di niente.
Alle due Signore, il mio plauso per l’iniziativa.
Giancarlo Fornei
Si potrebbe semplificare in “piuttosto che niente, meglio piuttosto!”
Ma non disperiamo, con l’introduzione dei parcheggi a pagamento anche sul lungomare vedrete che rivitalizzazione avrà il nostro turismo!!!
Caro Roberto,
simpatica la tua semplificazione e debbo dire che hai pienamente ragione, ma purtroppo, questo passa il convento.
Piuttosto, pur essendo io di Carrara, trovo l’introduzione dei parcheggi a pagamento sul Vostro lungomare una grande cavolata. Buona solamente a far cassa per il Vostro comune che, presumo, non debba passarsela molto bene, se raschia il fondo del barile.
Ma mi conviene star sitto, perchè non credo che a Carrara siamo messi meglio…
un grande abbraccio e continua a leggere i miei post
Tipica affermazione di scaricabarile o di autogiustificazione di una classe politica moribonda.Si spera che la malattia faccia il suo corso naturale. E’ come sapere che esiste un farmaco per curare la malattia e se ne sceglie invece un’altro per stare meglio, sapendo di morire presto.