Legambiente è contraria a tutti i progetti presentati per il porto turistico ad eccezione di quello denominato Punta Verde sul quale –precisano- devono ancora svolgere degli studi per capirne l’impatto. Il documento firmato dal coordinamento Toscano e dai circoli di Carrara, Massa Montignoso, Versilia e Lunigiana affronta a tutto tondo il problema evidenziando 6 punti per cui i progetti presentati nell’area tra la foce del Carrione ed il Lavello non sono compatibili con il territorio in questione. Innanzitutto Legambiente indica il rischio idrogeologico e idraulico alla base della contrarietà a<i progetti perché metterebbero a serio rischio alluvionale il territorio in articolazione nelle zone di Nazzano, Avenza, Marina di Carrara, Carrara Est e la località Partaccia per il comune di Massa. Ancora una volta, poi, si sottolinea il problema dell’erosione costiera innescata dalla costruzione negli anni ’30 dell’attuale porto e che verrebbe accentuati con nuove strutture. Struttura che inevitabilmente richiederebbe di cementificare una vasta area di costa ed è questo un altro motivo per cui gli ambientalisti si dicono contrarti. Legambiente non trascura neppure l’impatto che il porto turistico potrebbe avere per la viabilità a causa delle arterie che non potrebbero sopportare un incremento del traffico e infine sulle attività balneari sia per quelle insediate nella zona sia per il potenziale decadimento della qualità delle acque. Infine il documento sottolinea la sottrazione di aree ai cittadini ancora considerate ultimo affaccio al mare libero da edificazioni.