Prima le dichiarazioni dell’assessore regionale Daniela Scaramuccia apparse sulla stampa secondo cui i punti nascita con meno di 500 parti l’anno saranno chiuse; poi la smentita e la garanzia che l’unico interesse della regione è la tutela della partoriente e del nascituro. Ora la mozione contro la chiusura del reparto presentata dal consigliere del PDL Jacopo Ferri bocciata in Regione dal Pd. Tra le motivazioni ancora la questione della “sicurezza” perché quel reparto raggiunge poco più di 200 parti anche se, a detta di Ferri, è la stessa Asl a negare servizi dovuti. Nella seduta di ieri il Pd ha fatto una scelta senza conoscere la situazione di Pontremoli, ma ancora più grave è stato il silenzio dell’assessore Scaramuccia. Per cancellare la pagina scritta dal consiglio regionale, Ferri si appella ai sindaci, al presidente della comunità montana e della provincia, in vista della conferenza dei Sindaci il prossimo 11 ottobre. “Una pacifica ribellione a tutti i livelli politici e sociali”, questa la proposta del consigliere vicino ai cittadini. In fondo, i dati degli ultimi 10 anni danno il quadro di un reparto pontremolese in salute, un buon funzionamento in linea con le statistiche di rendimento regionali e provinciali. Tutti i punti nascita di piccole dimensioni oggi funzionanti in Toscana hanno bisogno di esserci, di restare e di essere potenziati, conclude Ferri, perché deve esistere un servizio fondamentale per i territori di riferimento.