Sentenza rinviata al 12 marzo per Alessandro Della Malva, segretario regionale dei Carc e per Samuele Bertoneri della Asp di Massa, accusati di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale per lo scontro con alcuni poliziotti avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 luglio 2009 alla Partaccia. Ieri mattina il giudice Ermanno De Mattia ha ascoltato l’ultimo testimone dei fatti, Luca Pretazzini, giovane militante dei Carc, colui che quella notte andò a portare soccorso ai compagni, assieme a Della Malva e Bertoneri. numerosi i particolari emersi da quel racconto: ha parlato di una polizia “latitante”, di pochi agenti sia durante il corteo della ronda proletaria antifascista, partita dalla Ugo Pisa, sia davanti al bar, luogo dello scontro vero e proprio, frequentato da militanti di destra, da cui si alzarono saluti romani e inni al fascio. Il giovane Carc ha anche rivelato che quella notte i partecipanti alla festa politica che si stava svolgendo alla Ugo Pisa erano stati minacciati da persone riconducibili all’area di destra e due auto erano state danneggiate, tra cui quella di Della Malva, trovata forzata, con un vetro rotto e la portiera ammaccata. È stato per chiedere soccorso alla Digos che Marco Lenzoni della Asp e Rinaldo Valenti dei Carc, i due militanti arrestati e poi rilasciati la stessa notte, si recarono di nuovo davanti al bar e lì, secondo il racconto di Pretazzini, furono fermati dagli agenti e poi accerchiati assieme ad altri compagni; avvisati dei disordini, Pretazzini, Della Malva e Bertoneri arrivano in soccorso dei compagni e si scatena l’inferno con gli agenti della Digos e qualche poliziotto in divisa. Poi i responsabili furono portati in Questura, ma tutto ruota attorno alle azioni dell’ispettore della Digos Angelo Valentini, accusato dai Carc di aver sottratto un bastone impugnato da Della Malva, a detta sua per difendersi, usandolo per colpire Bertoneri. Versione contrastante quella dell’accusa, secondo cui invece i giovani militanti si sarebbero recati nuovamente al chiosco della Partaccia per “pareggiare i conti” con la destra e a questo serviva probabilmente il bastone di Della Malva; non è stato dimostrato invece che l’Ispettore Valentini glielo abbia sottratto e lo abbia usato per colpire Bertoneri e Rinaldo Valenti. Il Pm Conforti ha anche dimostrato, a tratti, che spesso il racconto dei Carc è stato contraddittorio e che forse non sempre i protagonisti hanno visto con i loro occhi quello che è accaduto, ma lo hanno solo sentito riportare da altri. La nottata, a quei tempi, si chiuse con gli arresti di Della Malva e Bertoneri, ora sottoposti all’obbligo di firma, e la denuncia di Rinaldo Valenti dei Carc e Marco Lenzoni dell’Asp. Successivamente sarebbe stato aperto un altro fascicolo su simpatizzanti di destra, tra cui c’è anche un carabiniere fuori servizio, tutti clienti del chiosco che dalle immagini risultano aver fatto il saluto romano e aver lanciato sedie sulla schiena di un funzionario di polizia in servizio.