Il consiglio comunale di Massa ha approvato un ordine del giorno del Pd riguardante le politiche abitative con lo scopo di far riattivare le procedure necessarie per far fronte alla precarietà abitativa massese, mettendo a punto un piano casa, una Commissione Comunale che esaminerà le proposte ed impegnando l’Amministrazione a relazionare in Consiglio, entro 90 giorni, le azioni intraprese. Un documento risultato positivo dopo una lunga discussione e al quale il gruppo del PdL ha risposto picche. Il motivo, spiegata dal consigliere Stefano Caruso, andrebbe ricercato nella strumentalizzazione fatta dal partito democratico. “Una situazione pesante, a livello locale e nazionale, che soprattutto i governi di centro-destra, hanno di fatto abbandonato in quanto di fatto si è abbandonata a se stessa l’edilizia residenziale pubblica; non si è pensato ad un vero e proprio Piano Casa nazionale e di conseguenza le risorse destinate a questo settore risultano risibili, non conciliabili con la gravità e la drammaticità del disagio abitativo reale”. Sarebbe questa la frase incriminata dal PdL che scarica sul centro destra l’immobilizzazione dell’edilizia residenziale pubblica. Al contrario, il PdL, dice Caruso, è sempre attento alle politiche sociali del territorio, per questo ha votato contro. Il Governo, precisa poi il consigliere, ha varato due programmi tra il 2008 e il 2009: il “Piano nazionale di edilizia abitativa” per cui sono stati stanziati oltre 500 milioni e il “Piano casa”, entrambi da realizzare con l’accordo di regioni e province. Inoltre, non è facile intervenire nel campo dell’edilizia a causa di leggi regionali restrittive e la Toscana, governata dal PD e non dal centrodestra, sottolinea il consigliere Caruso, ha dei limiti ancora più corposi.