L’aumento della produzione grazie al ritorno degli ordini da Taranto sta portando ad una progressiva riduzione della cassa integrazione per i lavoratori della Sanac di Massa, con l’obiettivo di azzerarla già a partire dal mese di maggio. Inoltre, si è conclusa la manifestazione d’interesse da parte delle Acciaierie Beltrame, da cui giungono segnali positivi.

L’incontro tenutosi ieri tra la struttura commissariale della Sanac e i sindacati CGIL, CISL e UIL è stato diverso dal solito. Per la prima volta dopo anni, non si è discusso di cassa integrazione, ridimensionamenti o rischio di chiusura. Al contrario, il problema attuale è gestire il carico di lavoro, una sfida ben accolta dagli operai.

Durante la videoconferenza, i dirigenti della Sanac e la commissaria Eliana Puma hanno condiviso buone notizie. Innanzitutto, l’aumento della produzione grazie agli ordini provenienti da Taranto, che rappresentano un incremento significativo rispetto all’anno precedente. Inoltre, la situazione finanziaria è stabile grazie al recupero di crediti tramite decreti ingiuntivi verso le Acciaierie.

La riduzione della cassa integrazione inizierà già a partire dal mese di maggio e si prevede di azzerarla completamente entro giugno. Questo è possibile anche grazie agli ordini provenienti da altri clienti, che sono aumentati. Inoltre, eventuali “fermate” della produzione saranno utilizzate per eseguire la manutenzione degli impianti.

La fase di due diligence delle Acciaierie Beltrame, che è prossima alla scadenza, sembra essere positiva. I commissari hanno manifestato un forte interesse per la Sanac e ci sono segnali incoraggianti riguardo alla possibile acquisizione dell’azienda.

Nonostante le buone notizie, il numero di dipendenti è ancora ai minimi storici, con solo 262 lavoratori nel gruppo Sanac e 86 a Massa, rispetto ai più di 400 e 160 rispettivamente del 2015. Tuttavia, i sindacati sono fiduciosi nel futuro e ritengono che ci siano tutte le premesse per una nuova fase di crescita per la Sanac.