Il PRI di Massa è preoccupato per lo sviluppo del ciclo dei rifiuti nel territorio e ha seguito da vicino l’iter dell’installazione del biodigestore nell’area del Cermec. Sebbene il progetto sia stato approvato dalla Conferenza dei servizi della Regione Toscana, sono sorti comitati cittadini contrari, preoccupati per l’assenza di coinvolgimento della cittadinanza e per l’eventuale impatto ambientale e sanitario dell’impianto. Gli ambientalisti di Legambiente, seppur favorevoli all’idea, chiedono soluzioni tecniche efficaci per risolvere i punti critici sollevati.

Il PRI di Massa aveva già manifestato la sua posizione nel 2021, riconoscendo l’importanza del progetto ma sollevando dubbi sulla sua fattibilità nel sito scelto. Chiedeva un coinvolgimento attivo della cittadinanza nel processo decisionale e rigorosi controlli ambientali e sanitari.

Ai Repubblicani  preoccupano le conseguenze che può avere sul territorio la costruzione dell’impianto che l’ATO costa intende realizzare, un impianto certamente utile per il ciclo dei rifiuti, ma che per la sua ubicazione a ridosso dei campeggi e di nuclei abitati e per la mole di traffico di pesanti automezzi ricolmi di rifiuti che l’impianto richiederà, solleva molti dubbi circa l’opportunità di realizzarlo in quella zona. Non era forse  più opportuno pensare a una serie di impianti più ridotti come dimensioni distribuiti su tutto il territorio dell’Ato costa, come sono presenti in molte aree del Nord Italia in modo da ridurre il carico economico e ambientale dei trasporti e favorire la prossimità dei prodotti del riciclo al luogo di utilizzo.

A favore dell’impianto si sono schierati anche gli ambientalisti, in particolare Legambiente di Massa e Montignoso, che però chiedono comunque in relazione ai tre punti critici sopra evidenziati soluzioni tecniche efficaci.

È evidente come la realizzazione dell’impianto stia producendo una conflittualità elevata sia tra cittadini e istituzioni sia tra gruppi di cittadini stessi. Di fronte a ciò ci chiediamo se sia stato fatto tutto il possibile per evitare una tale situazione conflittuale. Il problema dell’installazione di un impianto del genere a forte impatto ambientale per le dimensioni del volume dei rifiuti trattati e del traffico di automezzi che si creerà per conferirli nel Biodigestore non può essere affrontato senza una partecipazione attiva della cittadinanza per evitare da un lato di difendere atteggiamenti opportunistici del tipo tutto può essere fatto purché lontano da dove viviamo e dall’altro di provocare danni irreparabili in un territorio fragile come il nostro per non aver seriamente preso in considerazione dubbi, perplessità, obiezioni fondate.

Il partito ribadisce la sua preoccupazione per l’impatto che l’impianto potrebbe avere sul territorio e si schiera a fianco dei cittadini che sollevano dubbi e chiedono trasparenza e partecipazione. Chiede un dibattito pubblico e un confronto serio basato su evidenze scientifiche, lamentando l’assenza di una discussione approfondita finora.