L’ultima “scappatella” dagli arresti domiciliari è costata cara ad un 33enne della zona di Bonascola, che dopo il controllo a casa andato a vuoto, è stato trovato dalla pattuglia dei carabinieri in un bar. L’uomo per giustificarsi ha raccontato di essere uscito soltanto per comprare le sigarette, ma quella scusa non è servita ad evitargli l’arresto per evasione, visto che alcuni giorni prima era stato denunciato per lo stesso motivo. Processato per direttissima, è stato condannato a otto mesi di reclusione.

Il 33enne, agli arresti domiciliari per reati inerenti lo spaccio di sostanze stupefacenti, nelle ultime settimane si era dimostrato particolarmente insofferente alla misura restrittiva, infatti i primi di dicembre, durante un altro controllo di routine, i carabinieri della Compagnia di Carrara non lo avevano trovato in casa. Alla pattuglia aveva poi raccontato di essere uscito di fretta e furia per andare in farmacia, ma quella versione non aveva affatto convinto i militari dell’Arma, che non gli avevano risparmiato una denuncia per evasione.

La stessa storia si è ripetuta lunedì mattina, quando una pattuglia del Radiomobile, dopo aver suonato più volte al campanello del 33enne, non ha ricevuto alcuna risposta. A quel punto l’equipaggio ha subito attivato le ricerche, che si sono concluse poco dopo con l’arresto in flagranza del pregiudicato, rintracciato all’interno di un bar che si trova nei paraggi dell’abitazione da dove era evaso. Anche questa volta l’uomo ha provato ad accampare una scusa, raccontando ai carabinieri che era uscito soltanto per comprare le sigarette, ma naturalmente quella giustificazione non gli è servita a nulla, anche perché i militari dell’Arma sapevano della “scappatella” precedente, infatti lo hanno precisato anche al Pubblico Ministero Marco MANSI quando lo hanno avvisato dell’arresto.

Dopo aver trascorso la notte in camera di sicurezza, il 33enne è stato processato questa mattina per direttissima. Davanti al Giudice Marta BALDASSERONI del Tribunale di Massa ha patteggiato otto mesi di reclusione, poi è stato sottoposto di nuovo ai domiciliari.