C’è una cosa di cui, pensiamo, non abbia proprio bisogno la nostra città in questo momento ed è l’arroganza che questa amministrazione ha dimostrato ancora una volta ieri, ridicolizzando il Consiglio Comunale e il ruolo dei consiglieri. Il Sindaco non ha voluto programmare un Consiglio Comunale apposito sull’emergenza sanitaria in essere. I consiglieri comunali e i cittadini, dunque, secondo lui non hanno il diritto né di porre domane né di avere risposte ma devono soltanto limitarsi a conoscere le decisioni assunte nelle stanze del palazzo dai comunicati facebook del primo cittadino.

Ebbene, se il Sindaco ha chiarito ieri, una volta per tutte, di non gradire alcun contributo proveniente dalla minoranza, noi affermiamo, altrettanto chiaramente, di non volere né poter venir meno ai nostri doveri e i pericolosi errori commessi nei giorni scorsi da questa maggioranza, come ad esempio quelli relativi alla consegna delle mascherine, avvenuta per strada con la creazione di assembramenti, ci rinsaldano nella nostra convinzione, ossia che il Sindaco farebbe meglio a prestarsi al confronto e a fornire ai cittadini le risposte che stanno aspettando nella sede più opportuna, e cioè il Consiglio Comunale.

Anche perché, da quello che abbiamo potuto dedurre dalla “resoconto cronologico degli accadimenti”- perché di questo si è trattato – fatto ieri dal primo cittadino, tutti i nostri dubbi sono stati confermati. L’amministrazione di Massa, lungi dall’assumere iniziative efficaci nell’interesse dei cittadini, si limita a fare “i compitini”. Rincorre la Regione sulle questioni sanitarie e riporta i dati che le vengono comunicati. Non ha messo in campo nessuna iniziativa concreta né per prevenire la diffusione del virus, come dimostrano i mancati controlli ai caselli del 7 e 8 marzo scorso e il mancato stanziamento di fondi per l’acquisto di mascherine per i cittadini, né per monitorarlo, a meno che non si ritengano sufficienti le “telefonate frequenti” che il Sindaco ha con il Noa.

Li proponiamo qui, allora, alcuni temi di cui avremmo voluto parlare in consiglio Comunale, caro Sindaco.

C’è una qualsiasi analisi e strategia in merito al rapporto fra l’Ospedale e il territorio? Non è chiaro quale sia il rapporto fra la fragile unità di crisi del Comune – composta dalla  giunta e da un paio di dirigenti data la pressoché totale concentrazione della guida di molti settori nelle mani di un unica persona – e l’unità di crisi attivata al Noa. Non è chiaro nemmeno cosa avverrà al Vecchio Ospedale dove sembra si riaprano le rianimazioni.

Com’è la situazione nelle RSA del territorio? Sta vigilando sulla salute nei nostri anziani che lì sono ricoverati? Ci risulta che in alcune di queste strutture ci siano ospiti positivi e che il personale sia in grave carenza di presidi sanitari.

Può chiarirci cosa si è fatto per preservare la salute dei componenti del Corpo di polizia Municipale di Massa? La stampa ha parlato di due contagiati certi ma non risultano, perlomeno dalle fonti ufficiali, misure di quarantena per i colleghi venuti a contatto con i positivi, così come non ci risulta che siano stati adottati i dispositivi individuali di protezione durante il trasloco, non proprio tempestivo, che ha voluto eseguire nei giorni scorsi, quelli di picco massimo. E’ possibile che le persone preposte dalla legge 81/08 per la sicurezza all’interno del corpo non abbiano assunto alcuna iniziativa per tentare di tutelare la sicurezza degli agenti? Ci risulta che i tamponi cui lei ha iniziato ieri a sottoporre i nostri vigili, proprio lo stesso giorno del Consiglio Comunale, in altre città limitrofe siano stati fatti da tempo.

Può dirci che cosa intendeva dire quando ha affermato in Consiglio che circa 200 dipendenti pubblici, fra Comune, Vigili e partecipate sono attualmente in malattia? Stava, forse, insinuando che c’è tra di loro chi si sottrae volontariamente al proprio dovere? E’ questo il motivo di tanto scontro tra lei e i Sindacati oppure ci sono frizioni che attengono alla sicurezza del personale?

E ancora, non abbiamo chiaro quale sia l’indirizzo dell’amministrazione comunale in tema di piccolo commercio, di turismo, di attività produttive; non abbiamo chiaro se esiste una regia in grado di avere una visione di cosa sta succedendo nelle realtà produttive aperte, indispensabili e al tempo stesso bisognose di particolare attenzione sanitaria. Non sappiamo quanto possano reggere i servizi sociali del Comune, siamo preoccupati per lo stato dei conti pubblici che subirà la devastante ondata della scomparsa del reddito per molti nostri concittadini che gelerà la capacità fiscale comunale. Per tutte queste ragioni, e non certo per polemica, abbiamo chiesto la convocazione di un Consiglio comunale che avesse carattere permanente proprio perché tutte le varie esperienze in esso presenti possano essere messe al servizio della città, naturalmente senza alcuna confusione di ruoli. Come tutta risposta siamo stati irrisi, privati della possibilità di intervenire, persino sottoposti a incredibili lezioni di macroeconomia mondiale. Per questo diciamo basta, con forza e con sdegno: questa amministrazione e questa maggioranza stanno dimostrando di non sapere cosa sia il senso democratico delle istituzioni e ciò ci obbliga a denunciare alla città questa chiusura verso ogni collaborazione che mette davvero in pericolo un’intera comunità.

I Consiglieri:

Alberti Stefano

Barotti Andrea

Berti Ulian

Carioli Gabriele

Dell’Ertole Dina

Giusti Giovanni

Incoronato Agostino

Mencarelli Luana

Menchini Paolo

Menchini Sergio

Mosti Elena

Volpi Alessandro