Sono tanti i ricordi di Mauro Pennacchiotti che che in queste ore si rincorrono.

Dovendo scegliere, fra le immagini torna alla mente la sua passeggiata con pantaloni lunghi e canottiera, in spiaggia, un modo intelligente di rassicurare i suoi concittadini e i turisti su eventuali rischi da esposizione al sole, all’indomani della nube tossica sprigionatasi dalla Farmoplant del luglio del 1988. Una foto in contrasto con la sua sobrietà e i suoi modi pacati e il suo vestire elegante. Una foto che conquistò le prime pagine dei giornali e delle tv, suscitando scalpore in un’epoca non ancora contraddistinta dalla vitalità dei social.

Sul piano politico e amministrativo, invece, il ricordo non può che essere quello relativo al suo intelligente ruolo da protagonista (insieme a Ermenegildo Manfredi, Oliviero Bigini, Giancarlo Tazzini e Nino Bocci) di quella straordinaria e innovativa esperienza della Giunta di Programa che mise insieme la Dc, il Pci, il Pri e il Psdi.

Una giunta ‘anomala’ soltanto agli occhi dei suoi fieri oppositori. I socialisti in primis, ma tanti ve ne furono anche all’interno delle stesse forze politiche di quella originale coalizione. Non tutto filò per il meglio, ma di sicuro quello fu il seme da cui, qualche anno dopo, nel 1994, germogliò il nuovo centrosinistra precursore de L’Ulivo di Romano Prodi.

Da lì nacquero le Giunte guidate da Roberto Pucci a Massa e da Franco Gussoni in Provincia. Per questo oltre che un omaggio all’uomo serio e premuroso che è stato, oggi il ringraziamento deve andare anche all’esponente repubblicano che seppe guardare oltre la contrapposizione ideologica e tracciare un solco che, pur fra limiti e contraddizioni, ha offerto un futuro alla politica locale e nazionale.

Grazie Mauro. Un abbraccio alla signora Anna e ai tuoi cari figli, Paola e Stefano.

Son certo che pure l’attuale Amministrazione Comunale vorrà e saprà ricordarti con l’onore che meriti.

Fabio Evangelisti