Per rivolgermi a voi ricorro a questo strumento antico della lettera aperta ai giornale e non a un moderno social perché ritengo che il confronto pubblico di idee possa essere più pacato e più utile.

Come è noto insegno da anni al Liceo rossi e sono stato stato testimone delle vicende di cui si parla in questi giorni. E’ noto altresì che ho sempre svolto attività politica fin da quando ero studente in questo liceo nei lontani anni ‘70 sostenendo posizioni di sinistra.  Le posizioni politiche tra noi sono lontane e contrapposte. Ma non intendo in questa sede aprire un confronto politico con voi, ci saranno altre occasioni per farlo. Provo a parlarvi come professore, solo come professore se ci riesco, della scuola al centro delle polemiche.

Al Presidente di Asmiu Porzano dico, da professore, di curare di più il contenuto e la forma delle sue conferenze perché è riuscito a suscitare negli ascoltatori forti reazioni critiche utilizzando un linguaggio inappropriato, tanto da essere redarguito platealmente e opportunamente dagli alunni e da un insegnante della scuola. La prossima volta si attenga al tema, la raccolta differenziata, senza divagare ed usi un linguaggio appropriato. Non è una censura né una polemica politica, è una questione di stile.

Al Sindaco di Massa Persiani dico, da professore, di raccogliere più informazioni e conoscenze sulle attività svolte da una importante scuola della sua città. Nello specifico la conferenza del consigliere regionale Bugliani non è stata un comizio contro qualcuno ma una analisi delle forme e dei mutamenti del linguaggio politico nell’Italia repubblicana con l’utilizzo di molteplici esempi di varie tendenze politiche. La polemica su questa conferenza arrivata fino in Parlamento è del tutto infondata. Ancor più infondata è la polemica contro il Liceo Rossi che rispetta e promuove la pluralità delle idee secondo i principi della nostra Costituzione.

Lei Sindaco come ben sa, ha partecipato ed è intervenuto ad iniziative promosse dalla nostra scuola. E’ accaduto al contrario, lo ricordava la prof.sa Bonotti nei giorni scorsi sui giornali, che la sua Amministrazione invitata ad iniziative della scuola non abbia partecipato. Affinché non permanga alcun pregiudizio le propongo di intervenire Lei personalmente nella nostra scuola. Gli inviti di figure esterne vengono determinati non da me ma dal Consiglio di istituto e dal Preside, sono però certo che conoscendo le regole e le consuetudini della scuola non ci sarà alcuna avversione.

Scelga Lei l’argomento e le forme del suo intervento. Non si tratta di un guanto di sfida o di un atto riparatore, ma della normale prassi educativa della nostra scuola che richiede a chi interviene solamente competenza e stile e non appartenenze partitiche. Come professori ci capita poi di ascoltare qualunque  cosa, anche i più grossolani errori dei nostri alunni ed è nostro dovere combattere l’ignoranza, ma siamo fiduciosi che Lei non ci deluderà.

Carlo Paolini