Mentre Gaia sostiene che il depuratore di Lavello 1 è perfettamente funzionante, smentita dal magistrato che afferma che le indagini hanno mostrato l’esatto contrario altrimenti il tribunale non avrebbe accolto la richiesta di sequestro e che tanti cittadini hanno, negli anni, presentato denunce per morie di pesci e cattivi odori, altri fatti vengono alla ribalta.

Infatti  sembra che diverse ditte di autospurgo, anche esterne al comune di Massa,  sarebbero andate  a scaricare a lavello 1  e  pare che si trattasse di un trasporto proveniente da un altro depuratore, il Fossa Maestra di Carrara. Che sia anche questo inadeguato alle esigenze di smaltimento dei reflui del comune di Carrara?

Le ditte di autospurgo, che lavorano nei territori in cui il servizio idrico e di depurazione è affidato ad altri gestori, si avvalgono di apposite piattaforme, come mai Gaia avrebbe consentito o consentirebbe di far afferire i liquami direttamente ad un depuratore che non funziona e che attualmente e’ sotto sequestro?

Non sappiamo inoltre se attualmente la discarica Cava Fornace sversa il percolato nel lavello. La discarica aveva ottenuto l’autorizzazione a sversare nel 2016, ma ad un certo punto smise di conferire il percolato; Gaia, in quella occasione, disse di aver chiuso la condotta che permetteva di recapitare i reflui nella propria fognatura.

Chiediamo se nel frattempo questa condotta sia stata riaperta, permettendo a questi percolati, che possono contenere materiali pericolosi, di affluire ad un depuratore chiaramente inadeguato.

Ricordiamo che Cava Fornace ha avuto anche il permesso per lo smaltimento di marmettola e in secondo tempo altri rifiuti speciali come l’amianto e le terre della bonifica del territorio super inquinato dei terreni Farmoplant.

Chiediamo che sia fatta chiarezza e che vengano date ai cittadini le informazioni richieste, chi abita vicino al lavello è stanco di vivere accanto ad un depuratore che inquina l’ambiente e la vita e nel frattempo , dopo il sequestro,  gli scarichi continuano ad arrivare in mare inquinando in quanto l’impianto non e’ stato  bloccato .

Acqua alla Gola di Massa ricorda che i cittadini possono inoltrare le istanze di rimborso per gli importi di depurazione addebitati e non dovuti, per il mancato funzionamento del depuratore, inviando il modulo compilato o scrivere a acquaallagolamassa@libero.it

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Comitato Acqua alla Gola Massa