Ospedali periferici della Lunigiana: i comitati Sos Salute e in difesa del diritto alla salute della Lunigiana chiedono alle istituzioni regionali “l’apertura di un tavolo tecnico” per rispondere alle richieste che arrivano dal territorio. La richiesta trova ampio consenso nella commissione regionale Sanità, presieduta da Stefano Scaramelli (Pd), che questa mattina, 30 ottobre,  ha sentito i rappresentanti dei comitati in audizione al palazzo del Pegaso. Gabriele Mazzoni e Luigi Filippi, intervenuti in rappresentanza dei comitati, hanno espresso “delusione e rammarico, per il fatto di trovarci di nuovo qui a illustrare richieste che abbiamo avanzato sin dal 2013: siamo venuti in Consiglio regionale per la prima volta nel 2014, da allora niente è stato fatto”. I comitati hanno riproposto nel dettagliato l’elenco delle loro priorità: mantenere i presidi ospedalieri già attivi a Pontremoli e Fivizzano, “oggetto di progressivo depotenziamento negli ultimi anni”; favorire crescita ed efficienza dei servizi; assicurare la presenza un medico anestesista rianimatore a Fivizzano; istituire il servizio di guardia medica pediatrica; potenziare presenza di infermieri al Pronto soccorso di Pontremoli, “dove oggi c’è un solo infermiere su tre turni”; garantire la presenza di un medico per il trasporto assistito. Di qui la richiesta avanzata da Luigi Filippi, presidente del comitato Sos Salute, per “l’apertura di un tavolo tecnico che preveda la presenza della Asl e dell’assessore regionale”.

 

Una richiesta che trova accoglienza positiva sia nei gruppi di maggioranza che di minoranza. “Tocca a noi il compito della programmazione – dice Enrico Sostegni (Pd) –, il tema della sanità nelle aree svantaggiate deve essere tenuto in considerazione nel piano sanitario regionale. È opportuno favorire l’interlocuzione dei cittadini con assessorato regionale e direzione dell’azienda sanitaria”. Giacomo Bugliani (Pd) interviene in commissione “per dare atto del lavoro svolto dai comitati”, riconoscere che “aree come questa necessitano attenzione particolare in tema di sanità” e proporre il sostegno “al tavolo tecnico attraverso una mozione del Consiglio regionale”. Posizione sostenuta anche da Serena Spinelli (Art.1-Mdp), che propone “un atto più incisivo, come una risoluzione, per dare più forza all’azione di indirizzo del Consiglio regionale”.

I consiglieri di opposizione chiedono chiarimenti riguardo all’assenza dell’assessore alla Salute, Stefania Saccardi, “che avrebbe dovuto partecipare all’audizione”, secondo quanto deciso, ricordano, da una mozione approvata all’unanimità in Consiglio regionale nella seduta della scorsa settimana. Un’assenza letta come “uno sgarbo nei confronti dell’istituzione e dei cittadini, che sono venuti qui a parlare”, dichiara il consigliere Andrea Quartini (M5s). Si tratta prima di tutto, ha aggiunto Quartini, “di riconoscere l’esistenza di aree disagiate nella nostra regione”. Paolo Sarti (Sì-Toscana a sinistra) evidenzia “le carenze strutturali determinate dalla riforma sanitaria” e esprime la richiesta che, “accanto al tavolo tecnico emerga chiaramente l’indirizzo che la Giunta regionale intende tenere su questi temi”. Anche secondo Monica Pecori (Gruppo Misto-Tpt), “i tagli dovuti alla riforma hanno avuto una ricaduta disastrosa, su questo come su altri territori” e “l’assenza dell’assessore all’incontro di oggi è pesante”.

 

Il presidente della commissione Scaramelli esprime “rammarico per l’assenza dell’assessore regionale”. In merito alle istanze rappresentate dai comitati, concorda riguardo alla necessità “di compiere uno scatto in avanti sulla questione: da una parte facendo del tema dell’organizzazione territoriale dei sistemi socio-sanitari un punto cardine nel nostro intervento sul Piano sanitario regionale; dall’altra, sfruttando gli strumenti legislativi di cui disponiamo anche grazie al lavoro di questa commissione, in particolare la legge regionale sulla partecipazione, che abbiamo introdotto per primi in Italia”.