Quanto meno il documento su Gaia presentato e votato giovedi sera in consiglio comunale è servito per capire che L’ Amministrazione Comunale e la maggior parte dei consiglieri non vogliono uscire da Gaia ed è chiaro che senza le iniziative del Consiglio Sovrano e competente nelle scelte amministrative, oggi siamo più consapevoli  che non solo non si uscirà dalla società, ma continueranno le vessazioni e gli aumenti delle  bollette.

Considerato che sono state raccolte 20.000 firme di cittadini imbestialiti che chiedono di abbandonare Gaia e che i consiglieri comunali li rappresentano in sede istituzionale su tutte le problematiche locali e che si dovrebbero attivare con ogni strumento a loro disposizione per migliorare la qualità di vita degli stessi, il loro comportamento non è accettabile nè opportuno e denota, da una parte arroganza e menefreghismo, e dall’ altra il tentativo di salvare la faccia del centro sinistra  che è il vero responsabile di tale situazione.

Non mi meraviglia, invece, il voto e non voto  espresso dei 4 ex assessori Del Gruppo degli Arancioni,  perché in coerenza con il voto favorevole espresso all’ epoca  in giunta e che ha determinato  l’ingresso in Gaia.

Annuncio che mi farò carico di scrivere nuovamente alla Corte dei Conti Regionale per chiedere una nuova indagine per accertare se le ultime decisioni, come quella di assumere 14 organici commerciali, possano in qualche modo generare un nuovo spreco di denaro pubblico.
L’ altra questione  che ho sollevato  in data odierna è legata al cambio dei contatori in riferimento alle dichiarazioni  dei dirigenti di Gaia, i quali, hanno affermato che nel nostro comune c’è il consumo di acqua più elevato dell’ ambito territoriale e ciò giustifica in parte il maggior costo delle bollette.
Nel merito, bisogna considerare che Massa, tra i 48 comuni soci, è quello che ha avuto in questi anni maggiori sostituzioni di contatori e quindi, attualmente, gli stessi rilevano consumi più reali rispetto ai chi usa ancora contatori vecchi e obsoleti che per vari motivi, come la taratura irregolare, registrano meno di quanto si consuma e quindi le bollette potrebbero subire  un calo rispetto al reale consumo familiare .

Ma anche l’aumento del 5%  è materia di verifica  da parte della Corte dei Conti,  che già in passato aveva accusato Gaia di non aver rispettato la normativa sugli investimenti soprattutto nella nostra zona, infatti dal 2012, anno in cui siamo entrati nella società, a fronte di aumenti e bollette astronomiche, Gaia non ha provveduto ad effettuare gli interventi di riqualificazione della rete idrica che è obsoleta e del tutto inadeguata, non a caso  la percentuale  di dispersione  dell’ acqua nel terreno è ancora vicina al 48% e ciò testimonia che la manutenzione straordinaria  è del tutto assente. In poche parole,  possiamo dire che i cittadini massesi pagano dei servizi che non vengono resi  e distribuiti sul nostro territorio, cosa che invece accade in altri comuni limitrofi come la costa versiliese. Il Tallio di Pietrasanta ne rappresenta una palese testimonianza.

Alla luce di questo ultimo episodio che per il momento congela  la richiesta  e la volontà da parte dell’ amministrazione comunale di voler uscire dalla  società, riportando la gestione del servizio idrico sotto il diretto controllo del comune, credo che i comitati e tutti coloro che hanno firmato la petizione popolare dovrebbero  chiedere a gran voce le dimissioni del Sindaco e della Giunta oppure ai consiglieri comunali di presentare una mozione di sfiducia nei confronti dello stesso per aver dimostrato palesemente di non voler fare gli interessi della  comunità riguardo alla gestione di un bene primario come l’acqua.

II. consigliere Comunale
Stefano Benedetti