Oggi funziona così: se posteggi negli stalli blu devi pagare. Non c’è nulla da fare: se non paghi ti becchi – o rischi di beccarti – una bella multa. Ti tocca quindi partire alla ricerca, nelle tasche più nascoste, dello spicciolino che ti salvi. E se di monete non ne hai, ti vada o no, ti devi bere un caffè e farti cambiare le banconote. Del resto a Massa del cambia monete non c’è neppure l’ombra.

Adesso a mescolare le carte e a regalare un posteggio gratuito a tutti ci pensa il Governo che con la legge di Stabilità (la 208 del 2015) dichiara irregolari tutti i parchimetri che non prevedano il pagamento con bancomat o carta di credito.

E a casa nostra di parchimetri con pos non ce ne sono: neanche uno in centro città, neanche uno lungo il litorale. La legge chiarisce, quindi, che se “la macchinetta” è irregolare, l’automobilista non è tenuto al pagamento. Il concetto è chiaro: se non ho monete, non è possibile debba fare i salti mortali per evitare la multa, io ho il diritto di mettermi in regola strisciando la carta. La legge di Stabilità, infatti, prevede un generale incentivo dei pagamenti elettronici e non solo nel segno della tutela dei consumatori. Se compri e passi la carta, infatti, il tuo acquisto lascia un segno e la tracciabilità è il primo strumento contro l’evasione. Ma il Governo è andato oltre e ha fissato una data: pagamento digitale al parchimetro dal 1° luglio. E siccome di pos non se ne vedono, gli automobilisti sono autorizzati a posteggiare senza sfilarsi un centesimo. Questa almeno è l’interpretazione del quotidiano giuridico “Studio Cataldi” secondo cui «gli automobilisti, in mancanza dei dispositivi attrezzati, potranno ritenersi autorizzati a parcheggiare gratis e senza il rischio di essere multati».

Bel danno per le finanze comunali: nelle casse di via Porta Fabbrica, grazie a ticket ed abbonamenti per la sosta, finiscono poco più di 700.000 euro. Per incassarli ancora, quei soldi, e non contravvenire alle norme, Palazzo civico dovrebbe sostituire tutti i parchimetri in funzione nel centro e lungo il litorale dove la sosta è a pagamento dal 1° maggio. I Comuni e l’associazione dei gestori di parcheggi stanno facendo il punto per verificare se le condizioni dell’ illegittimità del pagamento esistano davvero. Indubbiamente il quadro normativo non è chiaro e non lo è soprattutto laddove prevede l’eccezione: la deroga alla legge infatti è prevista e scatta nel caso in cui esista – per citare la norma – “un’impossibilità tecnica all’adeguamento” del parchimeto. Quadro normativo poco chiaro come sottolinea, nel suo sito, Aipark, l’associazione che unisce gli operatori del settore sosta e parcheggi. L’associazione puntualizza, infatti, che se la legge c’è, mancano invece tutti i decreti attuativi che consentirebbero, come previsto, di armonizzare le commissioni bancarie sui pagamenti digitali alle direttive europee. Per vederci chiaro Aipark scrive al ministero delle finanze, a quello dei trasporti e all’agenzia per il digitale, proponendo anche una proroga. In ogni caso, secondo l’associazione, il pagamento è dovuto perché – motiva «in caso di parcometro non funzionante la legge prevede che si debba cercarne uno che funzioni, non sembra che in caso di assenza di uno dei modi di pagamento sia possibile esimere l’automobilista dal pagamento». Certo è che in caso di multe, potrebbe aprirsi il fronte dei ricorsi. Meglio quindi chiarire fin da ora se il cittadino è dispensato dal pagamento in caso di parchimetro senza pos.

il tirreno