Ampliamento in extremis per l’Estate ragazzi, il campus organizzato da Apuafarma e Comune di Carrara. Da giovedì anche gli 80 bambini rimasti esclusi, potranno frequentare le attività, insieme ai 210 che hanno iniziato settimana scorsa. Il servizio è stato integrato con una sede in più, la materna Roccatagliata di via Cavallotti, e del personale in più (si parla di una decina di nuove assunzioni), con un investimento aggiuntivo di 70 mila euro. «Non abbiamo stampato soldi e quindi dovremo tagliare o risparmiare su altre voci della spesa corrente» ha dichiarato il sindaco Angelo Zubbani, sottolineando lo sforzo dell’amministrazione per risolvere la criticità esplosa nei giorni scorsi. In concomitanza con l’avvio del tradizionale campus estivo “comunale”, era scoppiata infatti la protesta delle famiglie escluse, una settantina appunto. Il numero dei posti a disposizione è passato quest’anno dai consueti 300 a circa 200, sulla base del diktat sui conti di Apuafarma che dopo anni di gestioni “a perdere”, dal 2016 ha il vincolo di erogare solo servizi coperti. Di qui la riduzione delle posti per l’Estate Ragazzi che ha messo sul piede di guerra molte famiglie, soprattutto quelle dove i genitori fanno lavori a chiamata o stagionali e che dunque non figurano come impiegati nella domanda di iscrizione. Ed è proprio sul bando che si sono concentrate le lamentele degli esclusi, scavalcati in molti casi da famiglie con due lavoratori full time, quindi più abbienti e magari in grado di permettersi campus privati. Attualmente l’iscrizione al campus costa tra i 90 e i 120 euro per sei settimane, per una spesa giornaliera a carico delle famiglie di circa 2-3 euro, esclusi gli esenti e i bambini seguiti dai servizi sociali. Queste quote comportano un gettito di circa 20 mila euro, pari a un decimo del costo del campus. Sì perché per erogare il servizio ai 210 bambini previsti inizialmente, il municipio aveva stanziato 130 mila euro, salvo poi allargarlo ad altri 80 iscritti con un esborso aggiuntivo di 70 mila euro, per un totale di 200 mila euro. «Anche alzando le tariffe dunque questo resta e resterà sempre un servizio a carico del comune, e spero che anche chi succederà a questa amministrazione si impegni a garantirlo» ha concluso il sindaco Zubbani.