E’ dei giorni scorsi una lettera di Rossi ai Sindaci toscani in cui il Presidente della Regione parla di una “Toscana che si è sempre contraddistinta per un sistema di aziende sane dal punto di vista economico, in grado di erogare servizi di elevata qualità e di realizzare elevati investimenti, davanti a tutte le altre regioni italiane. La Regione – scrive Rossi – ha sostenuto questo ingente sforzo destinando al servizio idrico integrato 200 milioni di Euro per la realizzazione di fondamentali opere idriche”.
Non è dello stesso avviso il Sindaco di Tresana Matteo Mastrini: “Il Presidente Rossi evidentemente non conosce la nostra realtà. Qui non sono stati realizzati investimenti tanto che la società pubblica che gestisce il servizio ha accumulato 75 milioni di Euro di debiti verso i Comuni. Dove siano finite le risorse di cui parla Rossi non è dato sapere”.
Una lettere in cui Rossi dice che “occorre che le risorse generate dalle tariffe pagate dagli utenti non vengano disperse”.
Di parere opposto Mastrini: “Qui le risorse derivanti dalle bollette vengono spese per pagare gli oltre 400 dipendenti di Gaia. E’ chiaro ed evidente che i Sindaci abbiano responsabilità, perchè chi ha deciso di assumere ha sicuramente avuto l’avvallo della politica: per quanto ci riguarda del PD. Sarebbe utile quindi che Rossi incontrasse i Sindaci del suo partito e chiedesse il motivo di queste scelte”.
Una richiesta, quella di Rossi volta a “reinvestire gli utili in un grande piano di manutenzione straordinaria secondo le indicazioni che i Comuni hanno definito nel piano AIT”.
Secca la risposta del Sindaco di Tresana: “Da quando è stato redatto il piano degli investimenti non è quasi mai stato rispettato tanto da assomigliare ad un libro dei sogni, infatti AIT ha deciso di tagliare, per le nostre Province, 50 milioni di Euro, mentre i Sindaci targati PD hanno aumentato le tariffe”.
Una realtà diversa da quella descritta da Rossi: “Il Presidente è abituato a descrivere la Toscana come un’eccellenza: l’unico riconoscimento che gli potremmo conferire, per la rete idrica. è il premio groviera. Qui si è fatta clientela, non si è investito e si è utilizzata la partecipazione pubblica per asservire l’acqua alle esigenze dei politicii”