bomba aereo avenzaAncora una giornata impegnativa per la messa a punto del piano di evacuazione che verrà attuato domenica 1 marzo in concomitanza con le operazioni di disinnesco della bomba trovata ad Avenza nei pressi della ferrovia: ieri nuova girandola di incontri per definire i dettagli e provare a ridurre l’area interessata all’evacuazione che però resta quella annunciata in partenza, dove risiedono 17 mila persone.

E’ stata una nuova giornata di incontri fiume per le forze dell’ordine e le istituzioni impegnate nella messa a punto del piano di evacuazione che scatterà domenica in occasione del disinnesco della bomba da 500 libbre, risalente alla II Guerra Mondiale, riaffiorata durante i lavori di adeguamento idraulico del ponte ferroviario sul Carrione ad Avenza. Oggi gli addetti ai lavori hanno cercato per tutta la giornata una soluzione che permettesse di ridefinire al ribasso l’area di protezione e ridurre così il numero di persone da evacuare: una delle ipotesi approdate al vaglio del tavolo interforze era il ricorso a una serie di apposite paratie, per circondare il sito del ritrovamento durante la fase più delicata, quella appunto del disinnesco.

Questa “barriera” viene utilizzata, in alcuni casi, per attenuare l’onda d’urto, ridurre il raggio di potenziali danni e limitare anche l’area di protezione, riducendone la superficie e di conseguenza anche il numero di persone interessate da possibili evacuazione.

Per qualche ora oggi gli addetti ai lavori – consci della difficoltà di evacuare 17 mila persone in poche ore – avevano sperato di poter ricorrere a questa soluzione, riducendo il raggio dell’area di protezione – fissato a 1800 metri per una superficie che va dalla località Stadio a Via Marco Polo a Marina di Carrara e da Nazzano ad Anderlino – e soprattutto il numero di persone da evacuare, indicato appunto in 17 mila unità.

Purtroppo però questa speranza è naufragata e così, domenica prossima, verrà messa in atto un’operazione davvero mastodontica, che impegnerà non poco forze dell’ordine, protezione civile e tutte le istituzioni interessate.

Il disinnesco dell’ordigno richiede circa un’ora e mezzo ma è assai probabile che l’evacuazione possa protrarsi più a lungo, anche per la necessità di accertarsi che l’intera area sia effettivamente e completamente sgomberata.

I dettagli dell’operazione saranno illustrati oggi nel corso di una conferenza stampa, per permettere ai mezzi di informazione di dare tutte le notizie del caso alla popolazione interessata. Il tempo a disposizione, come detto, non è molto e l’ora “x” scatterà nella giornata di domenica 1 marzo.

I disagi sono certi ma potranno essere certamente ridotti con la collaborazione dei cittadini. I dettagli sul perimetro dell’operazione e i tempi verranno diffusi in maniera capillare ai cittadini.

 

 

 

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